Salvini, l’Europa e il gioco di spararle grosse
Penso piuttosto che il leader della Lega sia preoccupato della continua crescita del partito amico, ma allo stesso tempo rivale, di Giorgia Meloni, e che per questo provi a coprirsi il fianco presso l’elettorato più convintamente sovranista da sempre vicino a Fratelli d’Italia. Vedremo quale sarà la contromossa della Meloni, ma non vorrei che nel centrodestra iniziasse una gara a chi la spara più grossa per vedere l’effetto che fa sui sondaggi.
Di chiacchieroni, venditori di fumo e improvvisati economisti nella politica italiana ce ne sono già abbastanza, purtroppo alcuni di loro hanno avuto e hanno incarichi di governo. Inseguirli su quella strada può portare visibilità mediatica, maggior consenso sui social, ma non risolve neppure uno dei tanti problemi che abbiamo. Lasciamo ai partiti dell’attuale maggioranza la tecnica di stupire a parole e deludere nei fatti. E in quanto all’Europa siamo severi ma seri, non perché Bruxelles lo meriti, ma perché lo dobbiamo a noi e all’intelligenza della stragrande maggioranza degli italiani.
IL GIORNALE
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