Licia Mattioli: “Il modello Genova rilancia l’Italia. Commissari per ogni opera”
di DAVIDE NITROSI
Milano, 19 febbraio 2020 – Licia Mattioli, 52 anni, corre per la presidenza nazionale di Confindustria con lo spirito che solo certe imprenditrici mostrano di avere: coniugare la capacità di sognare (“Voglio realizzare l’impresa che cambia l’Italia”, dice) con una robusta dose di pragmatismo.
«Basta scartoffie». Cito il suo programma, lei dice proprio così….
“Sì, perché dobbiamo semplificare, a partire dai processi autorizzativi. Dobbiamo passare dalle attuali 150mila a 15mila norme, come in Germania”.
Lei propone il Modello Genova: che significa?
“Ha visto il ponte di Genova? Abbiamo dimostrato che con un commissario si può costruire un’opera titanica in un anno e mezzo”.
Era un’emergenza…
“Certo, a casi estremi misure estreme. Ma questo è il Paese da casi estremi. Applichiamo questo modello alle altre infrastrutture ferme, affidando le opere da sbloccare a commissari scelti sul mercato, tra professionisti, e non imposti dall’alto”.
Perché siamo a questo punto ?
“Il motivo è che ci sono regole che tendono a mettere in difficoltà chi vuole applicarle perché pensate per chi vuole violarle”.
Confindustria avrà un ruolo attivo in questo passaggio?
“Confindustria deve fare proposte di politica industriale e dire a questo governo dove le imprese vogliono andare”.
Lei vorrebbe inserire la parola impresa in Costituzione: ce n’è ancora bisogno?
“Beh è paradossale che sia assente il termine dalla Carta. Dimostra una vecchia cultura anti imprenditoriale”.
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