Coronavirus, cosa sappiamo dei casi in Lombardia e Veneto
• Ci sono poi altre tre persone positive di età intorno ai 40 anni che si sono recate all’ospedale di Codogno nella notte tra giovedì e venerdì con «quadri di polmonite importanti» e adesso sono ricoverate in isolamento. Non è ancora chiaro se questi casi siano legati a quello del 38enne. Obiettivo della Regione è di portare tutti i pazienti positivi al Sacco il prima possibile, alcuni sono già stati trasferiti. In attesa del risultato di un altro tampone, il settimo: è ricoverato anche uno dei medici di famiglia di Codogno, il primo ad aver visitato il 38enne.
• È risultato negativo un manager di 28 anni che lavora in una società di Fiorenzuola d’Arda ed è tornato dalla Cina il 21 gennaio. L’uomo, che sta bene, ha incontrato più volte il 38enne dal 1° febbraio.
• Martedì 18 febbraio, il 38enne che lavora all’Unilever di Casalpusterlengo e nelle ultime due settimane ha partecipato a una gara podistica e a una partita di calcetto, si era presentato al Pronto soccorso con sintomi influenzali, ma dato che non si era recato in Cina di recente non gli era stato fatto il test ed era stato rimandato a casa con una terapia antibiotica. I primi sintomi si erano manifestati il 15 febbraio, adesso è grave. 150 «contatti stretti» del 38enne saranno sottoposti a tampone e 160 dipendenti della Unilever sono stati invitati a non lasciare gli uffici in attesa del test.
• I contagiati in Veneto sono due anziani di Vo’ Euganeo, paesino padovano.
• Un’ordinanza del ministero della Salute prevede «la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva» per chiunque negli ultimi 14 giorni sia arrivato in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia e impone «l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente di aver soggiornato nelle aree suddette». Quindi: chi è tornato dalla Cina nelle ultime due settimane deve dirlo e deve stare a casa. «Il mancato rispetto delle misure previste costituirà una violazione dell’Ordinanza».
• Ai cittadini di Castiglione
d’Adda (4.600 abitanti), di Codogno (16 mila abitanti) e di
Casalpusterlengo (15 mila e 200 abitanti) è stato chiesto di «rimanere
in ambito domiciliare», di «evitare contatti sociali» e di non andare al
pronto soccorso nel caso in cui si sospetti di avere contratto la
malattia. Chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori deve
contattare il numero 112.
Articolo in aggiornamento…
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