Verso la verifica in aula il 4 marzo, ultimatum di Renzi al premier: “Accetta proposte o noi via dal Governo”
E’ proprio al logoramento continuo dei renziani che
Conte intende sottrarsi. Impegnato a Bruxelles per il Consiglio europeo e
nella gestione dell’emergenza Coronavirus, il premier vuole tenere la
barra sui problemi “reali” e in particolare sui rischi di un
rallentamento dell’economia: riforma dell’Irpef, famiglie, pensioni,
dovrebbero essere i temi in cima all’agenda per il 2023, sulla quale ai
tavoli di maggioranza ancora i partiti discutono animatamente. Il
reddito di cittadinanza, assicura chi gli è vicino, non sarà in
discussione: si può migliorare, non cancellare, ha detto più volte il
premier.
A lui sia i Cinque stelle che il Pd hanno dato una
delega piena: “Decide lui”, dicono i Dem. Quattro o cinque senatori
centristi (si fanno i nomi di Antonio De Poli, Paola Binetti, Antonio
Saccone) sarebbero pronti a votare a favore dell’agenda di Conte e così
passare alla maggioranza, già al momento del voto in Senato o in un
secondo tempo, se si dovesse passare attraverso una crisi pilotata. A
loro potrebbero sommarsi “tre o quattro” senatori di Iv non disposti a
seguire Renzi fino allo strappo. Questi senatori potrebbero anche
permettere a Conte di andare avanti senza benedire la nascita di un
gruppo – difficile da digerire – di responsabili. Ma ogni strada sarebbe
aperta.
Cresce così il nervosismo in maggioranza, alimentato anche dalle notizie – sia pur smentite – di un incontro tra renziani e vertici di Fi. E così non solo Iv considera assai probabile la rottura, ma da un lato Graziano Delrio (contrario all’operazione responsabili), dall’altro Vito Crimi affermano che il governo non deve andare avanti a ogni costo. Il capo politico M5s accusa Renzi di “fare male al Paese con le sue sparate”. “Crimi abbassi i toni e lasci che il governo si occupi delle emergenze”, ribatte da Iv Ettore Rosato. Il Pd tace, per non dare “guazza” a Renzi: Nicola Zingaretti parlerà dal palco dell’assemblea Pd e rilancerà le proposte Dem. Ma solo l’incontro, il primo, tra Conte e il leader di Iv potrà fare chiarezza. Sempre che la realtà, con l’emergenza Coronavirus, non abbia il sopravvento e induca a rinviare il redde rationem nel governo in nome dell’unità.
L’HUFFPOST
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