Coronavirus, seconda vittima italiana una donna di 75 anni. Due medici contagiati nel Pavese

Coronavirus. Le 10 cose da sapere

di ELENA DUSI

I contagiati in Lombardia

In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c’è un contagiato nel comune, i casi riferiti dal presidente della Regione Fontana sono ora 32 nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.

C’è poi un caso sospetto in isolamento precauzionale all’ospedale San Raffaele di Milano. Per la possibile positività del paziente, di cui non sono certe le generalità, si attendono conferme da Roma, dove vengono inviati tutti i campioni per ulteriori accertamenti.

Fonti della Regione Veneto informano intanto che è in condizioni stazionarie l’uomo di 67 anni di Vò Euganeo che fino a ieri era il secondo caso di contagio da coronavirus in Veneto. L’amico con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan, 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. Entrambi erano ricoverati nell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova,

Coronavirus, il sindaco di Vo’ Euganeo (Padova): “Attività commerciali chiuse e aree attrezzate per i test”

rep

Approfondimento

Diamond Princess, il capitano impavido che resta sulla nave del coronavirus. “Altro che Schettino”

di DARIO DEL PORTO

Il focolaio del Nord

Intanto continuano le misure per contenere il contagio in Veneto e in Lombardia e si terrà in mattinata nella sede della Protezione Civile regionale, a Marghera, la riunione dell’unità di crisi del Veneto dedicata all’emergenza da coronavirus.
Alla riunione parteciperanno il governatore Luca Zaia, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e, in collegamento da Roma, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l’emergenza sanitaria, Angelo Borrelli.

Coronavirus, la desolazione di Codogno: saracinesche abbassate e scuole chiuse

L’impegno del personale sanitario

Il personale medico e paramedico resta in prima linea in tutta Italia, visti anche i cinque casi di contagio di Codogno. È toccante la testimonianza della figlia di una delle infermiere che lavorano proprio nella struttura del paese lombardo: “Mia mamma lavora nel pronto soccorso di Codogno. Non sapete quanto fa male sapere che lei e tutti i suoi colleghi dovranno stare in isolamento per 15 giorni – scrive sui social Elena, che aggiunge: “chi fa questo lavoro va ringraziato ogni giorno per ciò che fa”. Sono numerosi i messaggi di solidarietà ottenuti dal post. “Grazie di cuore per tutto ciò che fate. C’è un’Italia che non urla, che non strepita, ma che ogni giorno suda e fatica per il prossimo. Grazie davvero”, è uno dei commenti. “Grazie di cuore a chi mette a rischio la propria salute”.

Le indicazioni del Cnr

In una nota stampa i ricercatori del Consiglio nazionale osservano che “per evitare eccessivo allarmismo è bene ricordare innanzitutto che i casi registrati in Italia su una popolazione di 60 milioni di abitanti rendono comunque il rischio di infezione molto basso. Solo nelle zone attualmente interessate dalla circolazione il rischio è superiore e i cittadini devono seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Al di fuori di queste, la situazione rimane come nelle scorse settimane. L’infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva.
Il rischio di gravi complicanze aumenta con l’età, e le persone  sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l’influenza. Il paziente deceduto rientrava quindi in una categoria a particolare rischio”.

“Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina continua il Cnr –  soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa. Non c’è un’epidemia di SARS-CoV2 in Italia. Il quadro potrebbe cambiare ovviamente nei prossimi giorni, ma il nostro sistema sanitario è in stato di massima allerta e capace di gestire efficacemente anche la eventuale comparsa di altri piccoli focolai come quello attuale. Quindi, ribadiamo, al di fuori dell’area limitata in cui si sono verificati i casi, il cittadino può continuare a condurre una vita assolutamente normale. Seguendo le elementari norme di igiene, soprattutto levandosi le mani se ha frequentato luoghi affollati, ed evitando di portarsi alla bocca o agli occhi le mani non lavate”.

A causa dei numerosi ingressi per ottenere informazioni sul coronavirus il sito del ministero della Salute è momentaneamente irraggiungibile. Dal dicastero fanno comunque sapere che si sta lavorando per ripristinare il servizio al più presto.

Le prime guarigioni italiane

“L’uomo cinese, ricoverato assieme alla moglie allo Spallanzani, si è negativizzato ed è in buone condizioni di salute”. ha detto l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in una conferenza stampa allo Spallanzani. Si tratta del primo paziente in Italia per il quale viene dichiarata la guarigione completa.

I medici dello Spallanzani hanno poi aggiunto che “La moglie è ancora terapia intensiva ma non è intubata: c’è ancora qualche problemino da risolvere. Nel giro di qualche giorno uscirà e andrà in reparto”. Il ricercatore italiano ricoverato allo Spallanzani per coronavirus sarà “dimesso in giornata”. Il giovane, caso confermato di COVID-19, nei giorni scorsi era risultato persistentemente negativo ai test per il Coronavirus.

rep

“Grazie Roma”. La festa in ospedale dei cinesi dimessi

di MICHELE BOCCI

 “Esprimiamo il massimo rispetto a medici e infermieri dello Spallanzani che hanno fatto sforzi per salvare i due cittadini cinesi”, ha detto un rappresentante dell’ambasciata cinese nel corso della conferenza stampa allo Spallanzani. “Il miglioramento di questi due signori è una buona notizia per tutti”, ha aggiunto.

REP.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.