Virus, Conte e l’isolamento dei paesi colpiti: «Nelle zone dei focolai stop a entrata e uscita». Domenica niente sport in Lombardia e Veneto
Sanzioni per chi esce dai focolai
La violazione del provvedimento di entrata ed uscita dalle aree di
focolaio del Coronavirus «sarà passibile di sanzione penale, secondo
l’articolo 650 del Codice penale. Sono misure di cautela a protezione
della stessa comunità locale. Ci affidiamo con un patto di fiducia ai
cittadini. Per un breve periodo, un paio di settimane, qualche
restrizione non impedirà la vita delle persone che ne troveranno anzi
giovamento» ha aggiunto Conte.
La lista dei Comuni bloccati
Sono undici i Comuni del lodigiano e del Veneto interessati dall’emergenza coronavirus e dai relativi provvedimenti delle autorità per impedire la diffusione del virus. Ecco l’elenco completo. In Veneto: Vo’ Euganeo. In Lombardia: Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Saranno, a tutti gli effetti zone rosse: non si entra e non si esce. Non solo: all’interno delle zone focolaio «l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità — dice il decreto — è condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale».
Sospese le gite scolastiche
«In Consiglio dei ministri abbiamo adottato provvedimenti urgenti e
straordinari sul Coronavirus. Le misure approvate consentono la
sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione delle
scuole, in Italia e all’estero. Una richiesta che ho portato
all’attenzione dei colleghi di governo e che farò in modo di rendere
operativa già nelle prossime ore. Una precauzione che a mio avviso si
rende necessaria in questo scenario». Lo scrive su Twitter la ministra
dell’Istruzione Lucia Azzolina.
«Opposizione informata»
«Ho avvertito l’esigenza, di fronte alle misure deliberate e più in generale davanti alla situazione attuale, di confrontarmi e di informare l’opposizione». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria del Cdm. «L’ho detto dall’inizio: questa non è una questione che riguarda solo la maggioranza o solo il governo. È un’emergenza nazionale e la responsabilità politica – di cui il governo si assume piena contezza – deve coinvolgere, almeno sul piano informativo, le opposizioni. Un’emergenza del genere – ha concluso – non prevede differenze tra maggioranza e minoranza».
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