Primarie dem, anche in Nevada è Sanders l’anti-Trump. Biden e Buttigieg lo inseguono
Una prova sulla quale si temeva l’effetto delle interferenze russe:
l’intelligence americana ha infatti lanciato l’allarme sulla campagna
ombra orchestrata dalla Russia per favorire il senatore, creare
confusione nel partito e, come obiettivo ultimo, promuovere la
rielezione di Donald Trump. “Il mio messaggio è chiaro: la Russia deve
stare alla larga dalle elezioni”, ha tuonato il senatore prima del voto.
Rep
Bernie è in fuga, Biden risale, il campo moderato è più diviso che mai
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI
Per i rivali di Sanders le interferenze hanno rappresentato una buona
occasione per cercare di colpirlo e fermare la sua volata. Ma non hanno
avuto successo: il senatore ha superato senza problemi la prova del
Nevada, il primo stato occidentale chiamato a votare e quello finora con
l’elettorato più variegato, composto per il 30% da ispanici, per il 10%
afroamericani e una crescente popolazione di asiatici. Un elettorato
che non ha penalizzato, in base ai primi dati, Buttigieg e che ha
mostrato una tenuta di Biden.
Biden: “Siamo vivi, vinceremo”
“Ora andiamo a vincere nella Carolina del Sud”. Così l’ex vice presidente Joe Biden festeggia il secondo posto (seppure con dati ancora parziali e con un netto distacco rispetto al vincitore Bernie Sandes) ai caucus democratici del Nevada. “Siamo vivi, stiamo tornando e vinceremo”, ha detto Biden parlando ai sostenitori a Las Vegas dove si è celebrato il terzo round delle primarie per scegliere il candidato democratico che sfiderà Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Le primarie nella Carolina del Sud, considerata una roccaforte per Biden, sono in calendario il prossimo 29 febbraio.
Elizabeth Warren appare lontana
Rispetto al trio di testa Elizabeth Warren, secondo molti ormai all’ultima spiaggia, appare lontana. Nonostante le sue buone perfomance ai dibattiti, la campagna della senatrice non ha finora sfondato e nei sondaggi, e alle urne, è decisamente indietro rispetto ai rivali. Warren, così come Buttigieg e Amy Klobuchar, è inoltre alle prese con un problema pressante: le casse quasi vuote.
Se Sanders e Michael Bloomberg, il convitato di pietra in Nevada, navigano nell’oro, gli altri candidati possono contare su tesoretti ben più ridotti per le loro campagne. E Warren è quella più in difficoltà, con in banca solo 2,3 milioni di dollari. Va un pò meglio a Klobuchar, che può contare su 2,9 milioni e che, in vista del Super Tuesday, ha incassato l’importante appoggio di due quotidiani, il Seattle Times e il San Francisco Chronicle.
Trump: “Bene Sanders in Nevada”
Trump segue dalla Casa Bianca i risultati dopo il blitz degli ultimi giorni sulla ‘Strip’ di Las Vegas. Il presidente ha perso nel 2016 solo per due punti percentuali il Nevada ma da allora la situazione nello stato, a maggioranza democratica, è profondamente cambiata: il Nevada, travolto dalla crisi del 2008, sta sperimentando ora un vero e proprio boom economico di cui Trump si ritiene l’artefice.
Il presidente Usa si congratula per la forte performance del Senatore
del Vermont Bernie Sanders ai caucus democratici del Nevada dove per lui
si profila una forte vittoria. “Sembra che il folle Bernie stia andando
bene nel grande Stato del Nevada. Biden e gli altri appaiono deboli ed è
impossibile che Mini Mike possa riprendere la sua campagna dopo la
peggior performance della storia dei dibattiti presidenziali”, ha
twittato il presidente.
“Congratulazioni Bernie – ha aggiunto – e non lasciartela portare via” la vittoria.
“In Nevada grazie all’andamento dell’economia e dell’occupazione vincerò in novembre”, ha twittato il tycoon sicuro di sé. Segue da lontano il voto anche Bloomberg. La perfomance non convincente all’ultimo dibattito non sembra aver intaccato le chance dell’ex sindaco di New York che, correndo ai ripari, ha annunciato di essere pronto ad alzare il velo sugli accordi di riservatezza di tre ex dipendenti della sua società relativi ad accuse di molestie sessuali.
Una svolta insomma per il miliardario che, come molti all’interno del partito democratico, spera in una prima ‘pulizia’ in Nevada del parterre ancora troppo affollato dei candidati dem. Se così non fosse le chance che diventi realtà l’incubo dei liberal, ovvero altri quattro anni di Trump, rischierebbero di aumentare.
“In Nevada grazie all’andamento dell’economia e dell’occupazione vincerò in novembre”, ha twittato il tycoon sicuro di sé. Segue da lontano il voto anche Bloomberg. La perfomance non convincente all’ultimo dibattito non sembra aver intaccato le chance dell’ex sindaco di New York che, correndo ai ripari, ha annunciato di essere pronto ad alzare il velo sugli accordi di riservatezza di tre ex dipendenti della sua società relativi ad accuse di molestie sessuali.
Una svolta insomma per il miliardario che, come molti all’interno del partito democratico, spera in una prima ‘pulizia’ in Nevada del parterre ancora troppo affollato dei candidati dem. Se così non fosse le chance che diventi realtà l’incubo dei liberal, ovvero altri quattro anni di Trump, rischierebbero di aumentare.
REP.IT
Pages: 1 2