Il piano segreto delle Forze armate 19 basi per le «strutture protette»
Le Forze armate, però, guardano avanti e hanno individuato una prima lista di 19 strutture pronte a venire utilizzate come la zona militare della Cecchignola dove vengono isolati per 14 giorni i connazionali rimpatriati dalla Cina e da altri focolai dell’epidemia all’estero. Dalla Valle D’Aosta alla Sicilia passando per Calabria, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria sono state selezionati centri militari adatti se l’epidemia dovesse espandersi. Una base verrà utilizzata anche in Sardegna e ovviamente c’è massima attenzione per la Lombardia, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. In questa regione sono state selezionate due strutture a Nord e Sud, vicine ai confini. Altre basi delle Forze armate potrebbero rientrare nella lista in caso di necessità.
Per il momento si stanno impiegando le forze dell’ordine e potenziando i carabinieri nelle zone a rischio come Lodi dove stanno arrivando 80 uomini in più per l’emergenza virus. «Nulla è stato ancora deciso, ma si sta valutando l’utilizzo di personale dell’operazione Strade sicure per garantire la sicurezza – spiega la fonte militare del Giornale – Non si possono escludere sciacallaggi nei confronti di aziende, depositi, esercizi commerciali chiusi».
Per ora tutti i casi degli italiani rimpatriati dalle Forze armate «sono sempre stati sotto controllo perché abbiamo seguito le procedure di isolamento e la quarantena prevista evitando, in collaborazione con gli altri ministeri e l’ospedale Spallanzani di Roma, l’allargamento del virus nonostante casi di infetti». Ieri all’alba è atterrato a Pratica di Mare il volo strategico dell’aeronautica militare proveniente dal Giappone, che ha trasportato «37 passeggeri tra nazionali ed internazionali» informa la Difesa, che erano bloccati a bordo della nave passeggeri Diamond Princess. A Roma sono sbarcati 19 italiani e tre stranieri, che trasferiti per la quarantena alla cittadella militare della Cecchignola. I quattro voli speciali dell’aeronautica hanno rimpatriato, fino ad oggi, 84 connazionali dalle zone infette.
L’allarme virus è scattato anche in Libano dopo un caso accertato e altri in osservazione provenienti dall’Iran, nuovo epicentro dell’epidemia. L’Onu ha chiesto ai caschi blu nel sud del paese di sottoporsi ai controlli per il coronavirus per chi arriva e chi parte dal teatro. Il nostro contingente è composto da 1078 militari e opera al fianco di unità cinesi composte soprattutto da genieri, sminatori e personale sanitario. Il 21 gennaio il generale Del Col, che comanda la missione Unifil, ha inaugurato una scuola costruita dai caschi blu cinesi, fianco a fianco con i militari di Pechino.
IL GIORNALE
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