Coronavirus, rientrati 40 italiani da Mauritius: «Un incubo, trattati come pacchi»

Alle Mauritius potevano farci scendere tutti, abbiamo respirato la stessa aria, quindi siamo tutti infetti o tutti in salute. Noi italiani siamo stati trattati da profughi, uno schifo. Erano scene da film, andavano bene per Checco Zalone e Verdone», spiega Tamara, moglie e mamma di due adolescenti, che questa notte dormirà a Fiumicino e martedì mattina partirà per Milano.

E c’è anche chi attacca direttamente Alitalia. «Un incubo, siamo stati trattati come pacchi postali. Adesso andremo in albergo, torneremo a Milano Linate e poi a Torino. Non ci hanno dato neanche l’acqua sull’aereo. Niente assistenza, uno schifo. Alitalia con me, con la mia famiglia, ha chiuso. E le Mauritius pure, non possiamo entrare. Potevano dircelo prima però», si indigna Ilde, torinese, che «vuole solo lasciarsi tutto alle spalle». Sul Coronavirus le opinioni si dividono. Molti hanno paura di tornare nelle rispettive città, ma c’è anche chi è felice di riabbracciare i propri cari.

CORRIERE.IT

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