Affanno da virus
Sono ore intensissime nelle stanze del governo. A metà mattina arriva la comunicazione ufficiale: “La riunione preparatoria del Consiglio dei ministri è stata annullata”. La spiegazione che arriva da Palazzo Chigi è quella attesa: tutte le energie sono rivolte all’emergenza corona virus, gli altri provvedimenti possono aspettare. A sera una fonte di governo stila il seguente bilancio: “Abbiamo passato la giornata a cercare di contenere la Basilicata, le Marche, ma anche la Puglia e la Calabria rischiavano di sfuggirci di mano”. Al punto che Giuseppe Conte ha dovuto usare la sciabola più che il fioretto: “In assenza di coordinamento si renderanno necessarie misure che conterranno le prerogative dei governatori”. Una dichiarazione quasi senza precedenti.
È solo una parte del tutto.
Forse alla fine non così rilevante. Ma è la cifra di un paese che da un
lato mette in campo tutte le proprie risorse per evitare il peggio,
dall’altro rischia una confusione che può rivelarsi il peggiore dei
nemici. Un sistema che ha rischiato seriamente di muoversi totalmente in
ordine sparso. La Basilicata ha prima imposto un’improbabile quarantena
per chiunque entrasse nei confini della Regione proventi dal nord, poi è
tornata in tutta fretta sui suoi passi. Le Marche erano sul punto di
disporre la chiusura delle scuole, salvo poi essere dissuasa. E su un
analogo piano inclinato stavano scivolando Puglia e Calabria. Domani si
costituirà un tavolo di coordinamento per evitare di procedere in ordine
sparso. La prima riunione sarà un faccia a faccia, in videoconferenza,
con tutti e venti i predidenti di Regione.
La borsa è andata in
picchiata, il trasporto ferroviario in tilt, spezzando l’Italia in due
proprio a causa di un sospetto caso di virus alla stazione di
Casalpusterlengo. Luigi Di Maio si è attivato presso tutti i suoi
omologhi transfrontalieri per rassicurare e prevenire una possibile
quarantena del Belpaese. “La Lega ci chiede la chiusura delle frontiere –
dice una fonte di governo – Ma si rendono conto di cosa voglia dire,
economicamente e non? Di quanto tempo ci si metta a riconquistare
fiducia e reputazione?”.
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