Piazza Affari perde un altro 3,6%, in una settimana -11,2%. Wall Street ko, petrolio ai minimi dal 2017
Germania: Weidmann, già a rischio crescita 2020
Questa mattina il presidente della Banca centrale tedesca Jens Weidmann
ha affermato che la diffusione del Coronavirus potrebbe ridurre la
crescita della Germania nel 2020. In una conferenza stampa presso la
Bundesbank a Francoforte, Weidmann ha dichiarato che il virus
“rappresenta un rischio aggiuntivo. Sulla base delle informazioni
attuali, mi aspetto che questo rischio si concretizzi effettivamente in
misura maggiore”, ha detto. Il tasso di crescita “potrebbe rivelarsi
leggermente inferiore a quanto previsto a dicembre”, cioè +0,5%, ha
aggiunto.
Piazza Affari e Londra le peggiori
A
livello europeo le vendite hanno colpito trasversalmente tutti i
settori a cominciare dalle società minerarie, mentre per quanto riguarda
gli altri indici continentali Francoforte ha perso il 3,8%, Londra il
3,4% così come Parigi, Madrid il 2,9%, Zurigo il 3,7%. Tra i titoli del FTSE MIB nel mirino soprattutto le utility; -5,9% Snam, -5,7% Hera, -4,9% A2a, -4,8% Terna. Eni ha perso oltre il 5% dopo la presentazione dei conti 2019 e del piano industriale al 2023. Pesano i prezzi del petrolio ai minimi da dicembre 2018. Per il titolo del Cane a sei zampe le quotazioni sono tornate ai livelli minimi dal 2000. Ko anche Atlantia,
la peggiore di giornata, tra i ribassi del settore trasporti e le
incertezze sulla revoca della concessione autostradale da parte del
Governo.
Pochi i titoli rimasti a galla: +2,6% Amlifon, +0,4% Prysmian. Sulla parità Juventus, Moncler e Ferragamo.
Andamento Piazza Affari FTSE Mib
Euro sotto 1,10 dollari, corre lo yen. Vendite sul petrolio
Sul
mercato dei cambi, la moneta unica resta in bilico su quota 1,10
dollari. Acquisti sullo yen che è trattato sotto 119 per un euro e a 108
per un dollaro. Il prezzo del petrolio è in netto ribasso, per i timori
sull’andamento dell’economia globale che può portare a un calo della
domanda. Il contratto consegna maggio sul Brent del Mare del Nord perde il 5% a 49,5 dollari al barile e il contratto sul W ti con scadenza aprile scende di oltre il 5% a 44,7 dollari al barile.
A Tokyo il Nikkei crolla del 3,67%, forte calo per Borse Cina
La
Borsa di Tokyo ha subito un ulteriore massiccio calo venerdì, a causa
del Coronavirus. Alla fine delle transazioni, l’indice Nikkei è sceso
del 3,67%, perdendo più di 800 punti, a 21.142,96 punti e l’indice Topix
allargato è sceso in proporzioni simili (-3,65%) a 1.510,87 punti.
Andamento fortemente negativo anche per le Borse cinesi: la Borsa di
Shanghai ha chiuso con un calo di quasi il 4%, mentre Shenzhen è scesa
di quasi il 5%, all’unisono con le altre aree asiatiche in preda al
panico per la diffusione dell’epidemia di Coronavirus in tutto il mondo e
il suo impatto economico. L’indice composito della Borsa di Shanghai ha
chiuso a -3,71% a 2.880,30 punti; a Shenzhen, secondo mercato della
Cina continentale, l’indice composito ha chiuso con un calo del 4,93% a
1.801,75 punti.
Spread con Bund sopra 170 punti, rendimento 1,13% a 10 anni
Non
si ferma la corsa al rialzo dello spread tra BTp e Bund sul mercato
secondario telematico Mts dei titoli di Stato con la diffusione del
coronavirus in Italia e in altre parti del mondo. Il differenziale di
rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin T0005383309) e il pari
durata tedesco, da qualche giorno in forte rialzo, ha chiuso a 174 punti dopo
aver aperto la seduta a 175 punti dai 163 punti base della chiusura di
ieri e aver toccato un massimo di giornata a 180. Sale ancora anche il
rendimento del BTp decennale benchmark indicato all’1,13% dall’1,08% dal
riferimento di ieri. In apertura aveva toccato anche quota 1,17%.
Andamento dello spread Btp / Bund
Ufficiale la fase di «correzione» per i listini
Con
le perdite subite ieri alcuni dei principali listini sono entrati
tecnicamente in correzione, sono cioè arrivati a perdere oltre il 10%
rispetto ai recenti massimi. Per quanto riguarda Wall Street la
contrazione di oggi dovrebbe comportare una flessione superiore al 10% a
livello settimanale, performance verificatasi solo altre quattro volte
dal Dopoguerra (1987, 2000, 2001, 2008).
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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