Coronavirus, ecco il primo decreto per l’emergenza economica: stop a tasse, mutui e bollette. Più credito alle pmi

Lavoratori autonomi, indennità fino a 1.500 euro

Il decreto prevede anche fino a 1.500 euro di indennità per collaboratori, autonomi, e professionisti che svolgono la loro attività nelle «zone rosse» di Lombardia e Veneto. Lo prevede la bozza del decreto per fronteggiare l’impatto economico del Coronavirus. Si tratterà di una indennità mensile esentasse «pari a 500 euro per un massimo di tre mesi e parametrata all’effettivo periodo di sospensione dell’attività». Per questa indennità è prevista una spesa massima di «5,8 milioni» nel 2020.

Più garanzie per le imprese

Oltre alle norme specifiche per le zone più colpite, nel primo pacchetto all’esame del governo italiano dovrebbero rientrare anche misure per sostenere tutte le piccole e medie imprese che stanno accusando la crisi. La dotazione del Fondo di Garanzia per le piccole imprese, che puntella la loro esposizione bancaria, dovrebbe essere aumentata fino a 750 milioni di euro. In considerazione della possibile crisi di liquidità per le aziende più piccole, soprattutto nelle aree più colpite dal virus, potrebbe essere estesa anche la quota garantita dal Fondo sui prestiti a breve termine, dal 30 all’80%.

Aiuti ad export e turismo

La Sace, istituto controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti che assicura le esportazioni, dovrebbe invece mettere a disposizione altri 350 milioni di euro per garantire le imprese che vendono all’estero. Nel pacchetto all’esame del Consiglio dei ministri di questa sera potrebbero esserci anche misure specifiche per il turismo, con gli alberghi, anche distanti dalle zone colpite, che secondo il ministro Dario Franceschini stanno subendo in questi giorni la cancellazione di circa il 70% delle prenotazioni. «Stiamo discutendo con il ministero dell’Economia delle misure specifiche sul settore del turismo. Perché è chiaro a tutti che sono stati toccati tutti i settori ma in cima c’è il settore del turismo che ha subito dei danni diretti» ha detto Franceschini. Nel decreto, dovrebbero esserci, la sospensione dei versamenti di ritenute e contributi per il settore turistico e alberghiero in tutta Italia. E poi la previsione di voucher per consentire alle agenzie turistiche di rimborsare le disdette sia di alberghi che di voli aerei.

Per l’export 350 milioni

Il decreto riguarda solo le misure di prima emergenza, e sarà probabilmente seguito da un nuovo provvedimento di sostegno all’economia e di carattere più generale. «La sospensione delle tasse non può essere l’unica misura» ha detto Patuanelli , avanzando l’ipotesi di «un credito di imposta per indennizzare le imprese per la perdita del fatturato». Il decreto con le misure di carattere più strutturale e articolate è già allo studio dell’esecutivo, potrebbe essere varato nel giro di una settimana, anche in funzione degli sviluppi della situazione nei prossimi giorni.

L’esame di Stato per i medici

I laureati in medicina che non hanno potuto sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione previsto per oggi 28 febbraio e sospeso per l’emergenza coronavirus potranno iscriversi con riserva al corso di formazione in medicina generale per il triennio 2019-2022.

Task force a Palazzo Chigi

«In questi primissimi giorni stiamo concentrando gli interventi sugli 11 comuni della zona rossa. Poi ci saranno misure per l’insieme dell’economia» ha detto a RaiRadioUno il vice ministro dell’Economia, Antonio Misiani. A Palazzo Chigi, intanto, arrivano due economisti, Marianna Mazzucato e Gunter Pauli, per lavorare proprio alle misure di contrasto degli effetti economici del coronavirus. Il premier Giuseppe Conte li ha nominati suoi consiglieri proprio per lavorare ai diversi decreti anti-coronavirus. Mazzucato, romana, ma cresciuta professionalmente negli Usa è docente di Economia dell’innovazione e del valore pubblico presso l’università di Londra. Pauli è un economista belga, esperto di sviluppo sostenibile.

Banche pronte alla moratoria

In attesa delle misure del governo, l’Associazione Bancaria ha intanto avanzato la disponibilità ad estendere la moratoria sul rimborso dei debiti delle imprese “sane” che si applica ai crediti stipulati entro il mese di novembre del 2018, a tutti i contratti stipulati nel corso del 2019. L’accordo permette alle piccole e medie imprese che hanno posizioni debitorie “non deteriorate” con la banca di sospendere i pagamenti per un anno, e di allungare le scadenze dei prestiti.

Allentare le regole Ue

Al tempo stesso l’Associazione Bancaria ha chiesto al governo di intervenire in sede europea per allentare un po’ i nuovi criteri per la definizione delle imprese in crisi (il “default”) e il trattamento dei crediti a loro concessi. La moratoria dei pagamenti, anche nei confronti di un’azienda sana, comporta comunque un trattamento “prudenziale” dei crediti sospesi, quindi un accantonamento in bilancio costoso per le banche.

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