Brexit, il conto è salato: al Regno Unito è già costata 200 miliardi di sterline
Secondo Bloomberg, queste circostanze avrebbero abbassato la crescita britannica dal circa 2% all’anno all’1%, ovvero la metà. E la forbice potrebbe continuare. Per il prossimo trimestre, infatti, la stima dell’agenzia di stampa anglosassone è di 525 miliardi di Pil prodotti da Uk contro i 541 calcolati in caso di permanenza in Ue.
Tuttavia, secondo un recente studio del Fondo monetario internazionale, il Regno Unito potrebbe crescere comunque di più di Francia e Germania nonostante la Brexit, qualora dovesse strappare un accordo favorevole nelle prossime trattative con l’Ue. Ecco perché ora siamo a un punto decisivo. Dal 1 marzo, infatti, inizieranno i delicatissimi negoziati tra Regno Unito ed Unione Europea sui rapporti futuri tra i due blocchi, che decideranno il destino economico e geopolitico di buona parte dell’Occidente.
Sinora, ci sono grosse divergenze tra Ue e Uk soprattutto su concorrenza, standard ambientali e lavorativi, finanza e pesca. Due giorni fa il governo del premier britannico Boris Johnson ha assicurato che il Regno Unito mollerà i negoziati già in giugno (la scadenza è dicembre 2020) qualora Londra non dovesse riscontrare progressi nelle trattative. A quel punto sarebbe certo un “No Deal”, una uscita “senza accordo” di Uk dall’Ue, che potrebbe avere conseguenze economiche gravissime per la Gran Bretagna ma anche per l’Europa.
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