Usa 2020, anche Pete Buttigieg lascia le primarie dem: restano in sei in corsa per la Casa Bianca
La campagna sentirà la mancanza di questo giovane outsider rivelatosi come una vera sorpresa e probabilmente destinato a rimanere un astro nascente del partito democratico. Il suo era un profilo di tutto rispetto: studente modello e poliglotta prima ad Harvard e poi ad Oxford, veterano decorato in Afghanistan come ufficiale dell’intelligence, ex consulente della multinazionale McKinsey, sindaco fino a poco tempo di South Bend (Indiana), gay dichiarato e sposato con un insegnante che lo accompagna in campagna elettorale. Con i suoi 38 anni era il più giovane candidato presidenziale dem. Qualcuno aveva anche cominciato a paragonarlo a Barack Obama.
Nonostante la sua scarsa esperienza politica, Pete resta un fenomeno. Appare intelligente, brillante, preparato, incisivo. Ma sa integrare la sua lucidità raziocinante con l’empatia, la capacità di scherzare. Parla e pensa come la giovane generazione cui appartiene, ha cultura ‘digital’ dei millennials. La sua era un’agenda riformista progressiva, ma senza i radicalismi ideologici di Sanders e Warren, i loro toni anti capitalisti, i piani per una università e una sanità gratis per tutti. Su altri temi però aveva posizioni comuni o molto vicine a loro, come sull’ambiente, o i temi sociali. Sarà interessante vedere se darà il suo endorsement a qualcuno. O se verrà scelto come vice nella corsa alla Casa Bianca.
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