Borse: Wall Street in rialzo. Milano in rosso, lo spread sfonda quota 180

Questa mattina anche Haruhiko Kuroda, il governatore della Banca centrale del Giappone, ha assicurato tutto il possibile da parte dell’istituto centrale «per garantire la stabilità dei mercati finanziari». La scorsa settimana Valdis Dombrovskis, numero due della Commissione europea, aveva aperto alla possibilità di concedere all’Italia un po’ di respiro sui conti pubblici e sul rispetto del patto di stabilità. In aggiunta il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, questa mattina ha annunciato che mercoledì avverrà una riunione telefonica di G7 Finanze ed Eurogruppo per valutare una azione concertata per fronteggiare l’emergenza sanitaria. D’altra parte la situazione è fluida e preoccupa il fermo dell’attività economica mondiale provocata dal virus. In Cina l’indice Caixin che misura l’attività manifatturiera cinese è sceso a febbraio al livello più basso mai registrato dalla pubblicazione del 2004, esattamente a 40,3 punti, contro i 51,1 di gennaio.

Per economista Nelson ci sarà azione congiunta banche centrali
Le banche centrali potrebbero scendere in campo a stretto giro per arginare la performance dei mercati finanziari provocata dall’emergenza sanitaria che ormai sta coinvolgendo quasi tutti gli stati del mondo. Reuters cita le indicazioni di Bill Nelson, capo economista del Bank Policy Institute, che contribuì alle azioni della Fed contro la crisi del 2007-2008. L’esperto, nel suo blog «Don’t keep your powder dry» (ossia non mantenere la polvere da sparo asciutta, che riprende il detto inglese, «affidati a Dio e mantieni asciutta la polvere da sparo»), ha preannunciato un’azione coordinata da parte delle principali banche centrali del mondo, che già questo mercoledì, prima che apra Wall Street, potrebbero tagliare i tassi di interesse, un po’ come avvenne nell’ottobre 2008, quando la Fed e altre cinque banche centrali del mondo abbassarono il costo del denaro. Secondo l’economista questa volta saranno coinvolte anche la Banca centrale cinese e quella di Hong Kong.
Per Nelson la Fed attuerà un taglio di almeno mezzo punto percentuale dei tassi che scenderanno rispetto all’attuale livello dell’1,50 e 1,75%. Del resto i mercati stanno già ipotizzando un ribasso di 25 punti base nella riunione del Fomc in calendario il 17 e 18 marzo, per cui l’unico modo per stupirli sarà un taglio superiore. «L’unico modo per ottenere una reazione positiva del mercato è quello di offrire più del previsto», ha scritto Nelson, che inoltre ipotizza anche un cambio della ‘forward guidance’ degli istituti centrali. D’altra parte, ha concluso Nelson nel suo blog, se lunedì e martedì i mercati saranno calmi, è possibile che non succederà nulla mercoledì.

Ocse lancia l’allarme, il pil mondiale salirà del 2,4% o forse meno
L’Ocse ha lanciato l’allarme, avvertendo che il pil mondiale quest’anno crescerà solamente del 2,4% e non del 2,9% come indicato a novembre e rispetto al 2,9% registrato nel 2019. «Il coronavirus rischia di dare un altro colpo all’economia globale che era già indebolita dalle tensioni commerciali e politiche», ha spiegato la capo-economista dell’organizzazione, Laurence Boone, auspicando che i Governi agiscano presto. La Boone ha per altro spiegato che una crescita del 2,4% presuppone lo scenario migliore, ossia di un virus che alla fine venga contenuto. Se invece si verificasse «un effetto domino», con un’epidemia più prolungata e diffusa, l’impatto sull’economia mondiale sarebbe molto più grave, con una crescita ridotta che potrebbe attestarsi a solo all’1,5%.
In particolare l’Ocse ipotizza una crescita della Cina attorno al 4,9% (rivisto da +5,7%) e una crescita europea solamente pari allo 0,8% (da +1,1%). Gli Usa continueranno invece a vantare un rialzo dell’1,9%, rivisto di poco rispetto al 2% indicato in precedenza. Quanto all’Italia, nella migliore delle ipotesi il pil rimarrà al palo.

Il petrolio rimbalza, ma perde convinzione
Dopo i forti cali della scorsa settimana, rimbalza il petrolio, anche se la spinta di affievolisce man mano che passano le ore. Se in prima battuta il wti, contratto con consegna ad aprile, saliva di oltre 4%, adesso ha ridotto i guadagni attorno all’1%.

Giù le banche, Banco Bpm guida i ribassi del Ftse Mib
A Milano il quadro delle azioni è cambiato completamente nel giro di poche ore. La maggior parte delle blue chips avevano aperto le contrattazioni in forte rialzo, con i titoli oil in evidenza. Ma poi tutte hanno invertito a rotta, a partire dalle banche. I principali istituti sono penalizzati dalla prospettiva di un fermo all’economia italiana, come sta avvenendo in questi giorni nelle regioni produttive del Nord. Banco Bpm arretra di oltre l’8%.
Sono in forte ribasso anche leFiat Chrysler Automobiles, risentendo del timore di una consistente frenata delle vendite di auto nel mondo. Proprio oggi, ad esempio, è emerso che le immatricolazioni giapponesi del mese di febbraio hanno accusato un crollo del 10,7% su base annua, risentendo tanto della diffusione del virus, quanto del rialzo dell’Iva giapponese. In serata saranno pubblicati i dati sulle immatricolazioni italiane di febbraio. Non si salva dalle vendite neppure Diasorin , nonostante la società abbia siglato con TTP plc, società leader nello sviluppo di tecnologie e prodotti, un accordo di licenza esclusiva e di trasferimento di tecnologia in base al quale DiaSorin avrà accesso a una piattaforma flessibile e dai costi contenuti per l’automazione dell’analisi diagnostica direttamente sul campione clinico.

Euro continua a rafforzarsi sul dollaro, rimbalza l’oro
Sul fronte dei cambi continua la marcia al rialzo dell’euro nei confronti del dollaro, sostenuta dalla prospettiva che la Fed taglierà presto i tassi di interesse Usa. L’andamento dei tassi sul mercato monetario rivela come gli operatori stiano ormai scontando un taglio del costo del denaro di almeno 25 punti base già nella prossima riunione del 17-18 marzo del Fomc, il braccio operativo della Fede almeno altre due mosse simili entro fine anno. Si guarda con attenzione anche alla Bce, il cui consiglio direttivo si riunirà giovedì 12 marzo. L’istituto di Francoforte, però, non ha tanti margini di manovra, essendo i tassi già pari a zero. La moneta unica vale oltre 1,11 dollari (venerdì in chiusura si attestava a 1,1004). L’oro guadagna l’1,1% dopo lo scivolone di venerdì, riconquistando quota 1.603 dollari l’oncia.

Come reagiranno le borse globali al terremoto del Coronavirus

Per approfondire:

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