Roma, la Procura indaga sulle tre buste esplosive: si segue la pista anarchica

Un gesto per contestare accordi con la Nato e con l’Aeronautica militare – Gli investigatori hanno infatti considerato alcuni elementi di indagine, dopo aver escluso legami tra le tre donne ferite. Secondo le ricostruzioni, il gruppo eversivo avrebbe preso di mira l’ex dipendente dell’ateneo di Tor Vergata per un accordo siglato dall’università romana a ottobre con l’Aeronautica militare. Dietro il ferimento della donna di 68 anni, esperta in biotecnologie ed ex dipendente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Gemelli, colpita dalla deflagrazione al volto e alle mani, ci sarebbe l’accordo di cooperazione siglato nel dicembre 2017 tra l’ateneo con una struttura della Nato: il Corpo d’armata di reazione rapida in Italia (Mrdc). Resta invece da chiarire la scelta di inviare il plico a una dipendente Inail di 54 anni che alle 18:30 di lunedì ha ricevuto la busta nella sua abitazione, nella zona del Nuovo Salario, rimanendo ferita. 

TGCOM

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