Coronavirus, la Protezione civile potrà requisire mezzi, hotel e ospedali privati | Ventimila assunzioni nella Sanità

Coronavirus, come si è evoluta la situazione in Lombardia
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In Lombardia la diffusione del coronavirus “si è sviluppata con una velocità fulminea”. Lo ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, mostrando in conferenza stampa quattro cartine della regione con l’esplosione  dei contagi dal 21 febbraio, due giorni dopo la scoperta del primo caso a Codogno, fino al 5 marzo.
La concentrazione del virus è stata rappresentata con dei pallini verdi e rossi, via via più grandi e diffusi nelle varie province. “Questo – ha detto Gallera – dà la dimensione del fenomeno che il sistema sanitario lombardo si è trovato a fronteggiare. L’abbiamo fatto con una sforzo gigantesco e straordinario di uomini e di donne che lavorano 24 ore su 24 per dare una risposta ai cittadini”. 

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Indennità per gli espropri Per gli espropri è indicata una indennità “al 100% del valore”, per le requisizioni d’uso “l’indennità – si legge nella bozza – è pari, per ogni mese o frazione di mese di effettiva durata della requisizione, a un sessantesimo del valore calcolato per la requisizione in proprietà”. La requisizione d’uso può durare al massimo “sei mesi” oltre i quali i beni vanno restituiti o si trasforma in esproprio. Anche per l’eventuale requisizione degli immobili ci sarà “una indennità in denaro” corrisposta dalla Protezione civile che si potrà avvalere dell’Agenzia del Demanio per la stima del valore degli immobili. L’indennità sarà liquidata mese per mese e ammonterà allo “0,42%” del valore a prezzi correnti di mercato degli immobili. Anche in caso di ricorsi l’esecuzione delle requisizioni non potrà essere sospesa. 

Potenziati i reparti di terapia intensiva Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5mila impianti di ventilazione assistita, che saranno acquistati dalla Protezione civile attraverso la Consip con procedure rapide e semplificate. 

Coronavirus, i consigli del ministero per proteggersi

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Bonafede: “Stop a uffici giudiziari per due settimane e udienze in videoconferenza” – Nel decreto “ci sono misure fondamentali per garantire che addetti ai lavori e utenti siano tutelati. Il decreto prevede che da lunedì per due settimane verrà applicato agli uffici giudiziari il regime della sospensione feriale per potersi organizzare” alle nuove misure. Lo dice il ministro della giustizia Alfonso Bonafede a Palazzo Chigi.  Il decreto prevede “un potenziamento delle misure tecnologiche. Laddove sarà possibile ci saranno udienze con videoconferenze”. 

Giustizia, ipotesi stop fino al 31 maggio in caso di necessità La giustizia però potrebbe fermarsi per il coronavirus fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo. La sospensione può essere decisa dal capo dell’ufficio giudiziario e scatta – si legge nel testo – in caso di “emergenze epidemiologiche certificate”. Slitterebbero così a giugno le udienze civili e penali, tranne alcune eccezioni. “Salvi” in particolare i procedimenti urgenti, le udienze su misure cautelari, quelle sulla convalida di arresti o fermi nei procedimenti che riguardano detenuti e imputati minorenni, le convalide di espulsioni dei migranti. Non si fermano nemmeno le cause di competenza del tribunale dei minori, le udienze sulla possibilità di adottare bambini o quelle riguardanti minori stranieri non accompagnati o bambini allontanati dalle famiglie. Inoltre, saranno celebrati a porte chiuse i processi normalmente pubblici.

Unica novità per i detenuti sono le udienze in videconferenza Cambierebbe poco, invece, la vita per i detenuti all’epoca del coronavirus: nella bozza iniziale, nessun riferimento a eventuali limiti a colloqui con i familiari in carcere né ai trasferimenti per visite mediche esterne, come ha reclamato l’Unione dei sindacati di polizia penitenziaria. Tanto meno su mascherine, guanti monouso e disinfettanti nei penitenziari. Unica novità messa per iscritto è sulle udienze in videoconferenza, non più in aula, per chi sta in carcere o in custodia cautelare.

TGCOM

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