Coronavirus, cosa succede in Europa: i contagi, le vittime, le misure. Il dossier su Francia, Germania e altri Paesi
Per approfondire
- La parola alla scienza: lo speciale di Corriere Salute
- I dati e la mappa del contagio in Italia
- La mappa del contagio nel mondo
BELGIO In Belgio il 6 marzo sono stati indicati 56 nuovi casi arrivando a quota 109, ma testano solo i casi gravi,
sulla massa c’è un preciso ostruzionismo delle autorità sanitarie con
una lettera ai medici che stabilisce una procedura complicata (e
scoraggiante).
OLANDA
I positivi sono 128, il 6 marzo il primo morto, un 86enne. Il 27
febbraio la prima diagnosi, a Tilburg: un uomo che aveva viaggiato in
Nord Italia
SVEZIA Sono 101 casi. La prima paziente, una donna di Jönköping, è stata trovata positiva il 31 gennaio.
Tornava da un viaggio a Wuhan e prima di riscontrare alcun sintomo si
era auto-quarantenata: il suo caso viene citato come esempio di
«condotta corretta»: si pensa infatti che non abbia contagiato
nessuno. Il secondo caso è arrivato il 26 febbraio: da un trentenne che
aveva viaggiato in Italia. Da lì, è partita l’epidemia.
2) Quanti tamponi sono stati fatti?
FRANCIA
All’inizio, sono stati fatti solo a chi rispondeva a due criteri
concomitanti: sintomi influenzali, e anche ritorno da regioni a rischio
(Cina, Corea del Sud, Singapore, Lombardia e Veneto in un primo momento
poi tutta Italia). Ora i criteri sono allargati ai «contatti» (chi ha
condiviso gli stessi ambienti o hanno avuto un contatto a meno di un
metro con una persona risultata positiva). Gli ospedali sono in grado di realizzare migliaia di test al giorno, i risultati arrivano in 3-5 ore.
È previsto di aumentarne il numero nella «fase 3» (epidemia
conclamata), definita «inevitabile» da Macron. In ogni caso, viene fatta
una «preselezione» e il numero di test effettuati è molto inferiore a
quello italiano: lunedì scorso erano intorno a 1000 quando in Italia
avevano già superato i 20 mila.
GERMANIA
I tamponi vengono fatti «a ritmo intenso», come ha spiegato il Robert
Koch Institut, l’autorità che monitorizza e valuta la situazione in
Germania. Vengono presi a chiunque abbia
avuto contatti certi con malati di Covi-19 o proviene da Paesi a
rischio o presenta sintomi evidenti, ma non a chi ha semplici sintomi
influenzali. Il numero dei tamponi non viene fornito, perché se
sono negativi vale la legge sulla privacy, molto restrittiva in
Germania. Il Robert Koch Institut ammette che ci possano essere cifre
nascoste, cioè casi non dichiarati o conosciuti, ma è sicuro che si
tratti di numeri non significativi.
REGNO UNITO Il
test non viene effettuato su tutti i pazienti che presentano sintomi,
solo sui malati gravi o chi dice di essere stato all’estero.
SPAGNA
Il governo spagnolo ha deciso di mantenere riservate le informazioni
sul numero di tamponi praticati. Da informazioni giornalistiche si sa
che i test vengono effettuati certamente su chi ha avuto contatti con
malati o presenta sintomi assimilabili al contagio da Covid-19. In questo caso i prelievi vengono effettuati a domicilio e i risultati comunicati nell’arco di 48 ore circa.
BELGIO Provenienti dal Nord Italia con febbre hanno chiesto di fare il tampone e medici/ospedali li hanno rimbalzati…
OLANDA
I tamponi si fanno a chi “presenta febbre e sintomi respiratori
insieme”, o è stato in un’area a rischio negli ultimi 14 giorni.
SVEZIA L’autorità di salute pubblica ha cambiato indirizzo: il test si farà di routine a chi ha sintomi respiratori di qualunque tipo, con priorità ai più gravi.
E da fine febbraio il governo ha disposto che si possano fare i tamponi
anche a casa, per evitare contagi in ospedale o affollamenti di pronto
soccorso e ambulatori.
3) Ci sono focolai dell’epidemia accertati?
FRANCIA Sì. I
principali finora sono nell’Oise (sopra Parigi), nella vicina Val
d’Oise, nel Morbihan (Bretagna), in Alta Savoia e nell’Haut-Rhin, in
Alsazia.
GERMANIA La Codogno tedesca è il Landkreis di Heinsberg, nel Nord Reno-Vestfalia. Le
regioni più colpite sono il Nord-Reno Vestfalia, il Land più popoloso,
dove si registrano più della metà dei casi di contagio tedeschi. A seguire il Baden-Wuerttenberg con 100 infettati e la Baviera, con 80.
REGNO UNITO No
SPAGNA Non ci sono località considerate focolai, ma nel centro di Madrid, a pochi passi dal Parco de Retiro, è scattato l’allarme in una residenza per anziani, dove il 3 marzo è deceduta una donna di 99 anni per Coronavirus e altri 15 anziani e un’infermiera sono risultati positivi.
BELGIO No, per il momento.
OLANDA
L’area dove si concentrano più casi è il Nord Brabante, con 17
positivi, e il gruppo di contagiati più nutrito è a Houten, vicino
Utrecht (9)
SVEZIA Il 60% dei contagi è a Stoccolma. 4) Ci sono contagi dall’Italia?
FRANCIA Dopo alcuni contagi dall’Italia, si moltiplicano i casi sviluppati dall’interno, senza che sia possibile risalire al paziente zero di un particolare focolaio.
GERMANIA La maggior parte dei malati ha contratto il Coronavirus in Germania. I contagi dall’Italia sono una sessantina, dall’Iran 15.
REGNO UNITO Sono 10 i casi per i quali la Sanità non ha una spiegazione e che di conseguenza sono contagi interni. L’unica vittima era tra questi: non aveva viaggiato all’estero. Il
resto, invece, sembra aver contratto il virus in altri paesi o essere
stato in contatto con persone che provenivano da fuori.
SPAGNA Sì, l’Italia è spesso citata come luogo di provenienza o di passaggio delle persone infettate. La
situazione più critica è quella dell’hotel di Costa Adeje sull’isola di
Tenerife, dove una coppia italiana è risultata positiva al tampone,
cinque connazionali sono stati ricoverati in ospedale e altri cinque
sono in isolamento sotto osservazione in albergo. Altri casi, in
Catalogna e Cantabria.
BELGIO
I primi contagi sono stati attribuiti a chi proveniva dal Nord Italia e
dalla Francia. In un comune di Bruxelles, Woulowe Saint Lambert,
abitato da molti italiani, il borgomastro ha imposto la quarantena per gli uffici pubblici a chi era stato recentemente nel Nord italia.
OLANDA «La
maggioranza dei positivi» rientrava da viaggi in nord Italia o aveva
avuto contatti stretti con altri contagiati, spiega il sito
dell’Istituto nazionale di Sanità.
SVEZIA Arriva da viaggi organizzati in Italia la maggioranza dei contagiati.
Leggi anche:
- Come cresce il virus in Italia? A marzo del 20-25% (meno che a febbraio)
- Le vittime in Italia: età media 81 anni, già con patologie
- Cosa succede se mi ammalo? Dal tampone all’isolamento
5) Come regge il sistema sanitario?
FRANCIA è la preoccupazione più grande. A Parigi in preparazione tende per allestire nuovi reparti dove curare i casi più gravi. L’indicazione è ricoverare solo le persone con i sintomi più seri, e tutte le misure vengono decise con l’intento di distribuire la crisi nel tempo.
GERMANIA
La situazione degli ospedali varia a seconda dei Land. Quelli delle
regioni meno colpite ancora reggono più o meno bene lo stress. Sul
modello di quanto ha fatto a Berlino la Charitè, il più grande
policlinico d’Europa, vengono erette tende all’esterno degli edifici
principali per eseguire i test in condizioni di sicurezza. Critica
è invece la situazione del sistema sanitario nel Nord Reno Vestfalia,
dove il personale medico e paramedico da ieri non osserva più il severo
(e assurdo per alcuni) protocollo del Koch Institut, che prevede la
quarantena per ogni dottore o infermiere che entra in contatto con un
malato di Covid-19: vista la situazione, il personale non sarebbe
più sufficiente a gestire l’emergenza. Ci sono diversi casi di medici e
paramedici contagiati: uno proprio ad Aachen, dove adesso l’intera
struttura nella quale operava (45 persone) rischia di esser messa in
quarantena, senza possibilità di sostituzione.
REGNO UNITO Sono 30 gli ospedali del Regno Unito designati centri per il Coronavirus. In
tutti gli ospedali sono state istituite unità di isolamento per la
diagnosi di pazienti che presentano sintomi (non per la cura). Il
governo ha chiesto a chi ha sintomi di non recarsi al pronto soccorso o
dal medico e di procedere con una diagnosi telefonica e seguire le
indicazioni su dove recarsi (chiamando il numero verde dell’NHS, 111).
SPAGNA Quasi duecento medici internisti sono stati messi in quarantena a titolo precauzionale, da tre giorni, nei Paesi Baschi, in Andalusia e nella regione di Madrid,
per essere stati in contatto con pazienti o con i 13 colleghi risultati
positivi. La comunità più colpita è quella basca, con un centinaio di
medici isolati e altrettanti sotto osservazione.
BELGIO Silenzio, ma i casi dichiarati sono pochi.
6) Ci sono altre zone rosse?
No, in nessun Paese d’Europa. L’unica, piccolissima zona rossa è Heinsberg, nel Nord Reno Vestfalia, in Germania
7) Quali misure sono state prese per le scuole e i trasporti?
FRANCIA Le
scuole sono state chiuse finora nei principali focolai, circa 150
istituti in totale. Nell’Haut-Rhin, dove i casi si sono moltiplicati per
otto nelle ultime 48 ore e sono adesso 81, a partire da sabato 7 marzo verranno chiuse altre 100 scuole. In tutta la Francia gli eventi – concerti, manifestazioni varie – che prevedano la presenza al chiuso di oltre 5000 persone.
GERMANIA
Sulle scuole in Germania vale il federalismo. Scuole e asili nido sono
chiusi fino al 14 marzo ad Heinsberg e fino all’8 marzo in tutta la
Baviera. Nel resto del Paese, Nord Reno-Vestfalia compreso, si procede caso per caso.
Si registrano quindi chiusure di singoli istituti pubblici o privati,
legate a casi sospetti o a contagi ufficialmente confermati, un po’ in
tutti i 15 Laender dove è presente il virus. Lufthansa ha messo a terra un quarto della flotta, cancellando oltre 7 mila voli fino alla fine di marzo.
Il governo sconsiglia fortemente i viaggi verso i Paesi a rischio:
Cina, Giappone, Corea del Sud, Iran, Thailandia. Anche le regioni del
Nord Italia sono nella lista, che ieri è stata allargata al
Trentino-Alto Adige. Chiunque si rechi in questi posti, sarà sottoposto a
quarantena obbligatoria al rientro in Germania. A Düsseldorf, capitale
del Nord Reno Vestfalia, è stato svuotato un centro di accoglienza per
rifugiati e i suoi 100 ospiti distribuiti in altre strutture: il centro è
destinato a diventare una «stazione di quarantena» nel caso di un
aggravarsi dell’emergenza.
REGNO UNITO
Sono state chiuse le scuole dove sono stati identificati casi, al
momento si tratta di quattro istituti. Tante scuole hanno introdotto per
gli allievi i gel disinfettanti e mandato questionari ai genitori sui
viaggi intrapresi di recente da familiari e parenti stretti.
SPAGNA
Scuole e università restano aperte. Nessuna misura è stata presa
riguardo al trasporto pubblico, salvo a Madrid la raccomandazione di
evitare i mezzi nelle ore di punta. Per il momento non ci sono limitazioni neppure ai viaggi per le zone più colpite nel mondo: Cina, Corea del Sud, Giappone, Singapore, Italia.
BELGIO
No, a parte il caso di cui sopra del comune di Bruxelles, Woulowe Saint
Lambert, abitato da molti italiani, dove il borgomastro ha imposto la
quarantena anche agli studenti che sono stati recentemente nel Nord
italia.
OLANDA Nessuna: il sito del governo ha approntato un Q&A nel quale spiega espressamente che
non c’è «alcun bisogno» di chiudere le scuole e che i bambini, anche se
di ritorno da una vacanza in Italia, vanno tenuti a casa solo se hanno
sintomi.
SVEZIA
I voli da e per l’Iran sono stati bloccati. Il ministero degli Esteri
ha sconsigliato i viaggi «non essenziali» in Italia e Corea del Sud. Per ora non ci sono misure di chiusura delle scuole, né di restrizioni ai viaggi di lavoro; molte aziende con personale all’estero, però, lo stanno richiamando.
8) A che livello è l’allerta del governo?
FRANCIA Il
piano epidemiologico approvato nel 2011 prevede tre fasi: nella prima,
si cerca di impedire l’ingresso del virus. Nella seconda, quella
attuale, si cerca di limitarne la diffusione nei focolai già
individuati. Nella terza fase, la cui
proclamazione è imminente, il virus circola in tutto il territorio
nazionale e l’obiettivo è limitarne gli effetti, estendendo a tutto il
Paese i provvedimenti già presi nei focolai.
GERMANIA
Il ministero della Sanità ha imposto il divieto all’esportazione di
ogni tipo di mascherine, maschere per respirare, abiti protettivi e
guanti sterili. «Tutti i mezzi di difesa devono essere messi a
disposizione del nostro sistema sanitario», è la motivazione.
Grandi eventi economici e culturali sono stati cancellati: la Borsa
Internazionale del Turismo di Berlino, la Fiera del Libro di Lipsia,
quella dei costruttori di Monaco. Rinviata per il momento da aprile a luglio la Hannover Messe, la più grande del mondo per l’industria e l’automazione.
REGNO UNITO Dopo
il letargo iniziale, il Regno Unito è in stato di allerta. Quattro le
fasi identificate: contenimento, ritardo, ricerca, diminuzione. Siamo
nella prima fase. Non è stata annunciata l’epidemia ma il governo ha
sottolineato che un grave aumento dei casi è inevitabile. Tra le preoccupazioni, oltre al servizio sanitario, c’è la distribuzione del cibo.
I supermercati hanno fatto sapere che c’è stata un’impennata negli
acquisti di cibo a lunga scadenza e che il ritmo attuale non è
sostenibile. Sono aumentati inoltre i clienti che fanno la spesa online e
i supermercati non hanno abbastanza furgoni per le consegne. Il governo
ha consigliato a tutte le aziende di prepararsi alla possibilità che un
quinto dei dipendenti si ammali.
SPAGNA
Non è stata varata per adesso alcuna restrizione ufficiale per evitare
affollamenti, anche se il ministero della Sanità ha raccomandato di
programmare a porte chiuse gare e competizioni sportive nelle «zone a
rischio». Ma gli organizzatori del Rally Costa Brava, una gara di auto
d’epoca fissata per il 13 e 14 marzo, nella provincia catalana di
Girona, hanno deciso di escludere i partecipanti provenienti da Paesi
con alto numero di contagiati, tra cui l’Italia. La
Conferenza Episcopale ha disposto invece che fosse ritirata l’acqua
benedetta dall’acquasantiera nelle chiese e che la stretta di mano al
momento dello scambio di un segno di pace sia sostituita da una leggera
inclinazione del corpo.
BELGIO
L’allerta è salita molto soprattutto nelle istituzioni europee di
Bruxelles. A livello nazionale il primo vero allarme è stato per la
carenza di mascherine (perché Germania e Francia hanno bloccato le
esportazioni).
OLANDA
In apertura del sito del governo (government.nl) è stata pubblicata una
pagina di informazioni su ogni aspetto dell’epidemia. Non ci sono
annunci di misure differenti.
SVEZIA
L’agenzia di salute pubblica (Folkhälsomyndigheten) considera il
livello di rischio «moderato»: 3 punti su una scala di cinque. Per ora,
una nota del governo spiega espressamente che la quarantena si mette in atto solo se estremamente necessaria, perché sono misure che violano molti diritti umani – libertà di movimento, di riunione e così via.
9) Quali controlli ci sono per chi arriva dall’Italia e dall’estero?
FRANCIA Non ci
sono controlli particolari negli aeroporti francesi, per adesso. Nuovi
provvedimenti potrebbero essere presi nelle prossime ore.
GERMANIA
Chi arriva in Germania dall’estero (non dalle zone a rischio) con
qualsiasi mezzo di trasporto non viene al momento sottoposto ad alcun
controllo. Gli o le viene tuttavia chiesto di riempire un formulario, per garantire la sua reperibilità nei prossimi trenta giorni.
REGNO UNITO Pochi
e rari. A Heathrow ad esempio le precauzioni adottate riguardano le
strutture, con scale, bagni e ascensori disinfettati con maggiore
frequenza.
SPAGNA
Non ci sono al momento controlli sanitari sui passeggeri in partenza e
transito dagli aeroporti spagnoli, ma secondo El Independiente , Enaire
(la società pubblica responsabile della gestione del traffico aereo)
prepara un piano per proteggere dal contagio i controllori di volo,
per scongiurare quarantene nelle torre di controllo. Per esempio gli
operatori in servizio non potranno passare da un centro di controllo
all’altro.
BELGIO Nessun controllo specifico negli aeroporti e nel resto del Paese.
OLANDA
Non ci sono controlli speciali. ««Se dovessimo controllare tutti i
passeggeri in arrivo negli aeroporti del Paese», recita il sito
dell’Istituto di Sanità, nelle schede messe a disposizione del pubblico,
«scopriremmo solo un sacco di raffreddori e influenze».
SVEZIA Sul sito Krisisinformation.se,
un sito apposito, c’è una sezione apposita che spiega l’assenza di
controlli speciali negli aeroporti: «Queste misure sono efficaci solo se
si possono tracciare i voli diretti, senza scali, e da Wuhan alla
Svezia per esempio non ce ne sono».
10) Il governo sta valutando misure economiche straordinarie?
FRANCIA Il governo sta varando aiuti fiscali e finanziari per le aziende messe in difficoltà dall’epidemia.
GERMANIA
Non ci sono ancora misure economiche straordinarie, ma cresce la
pressione degli imprenditori perché il governo intervenga. Secondo un
documento della BDI, la Confindustria tedesca, il calo nella produzione nell’export è pesante e rischia di azzerare le già deboli previsioni di crescita per quest’anno. Il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, si è detto pronto a mobilitare miliardi nel caso di crisi congiunturale.
REGNO UNITO Il governo ha stanziato oggi altri 46 milioni di sterline per la ricerca di un vaccino e di un test rapido, il totale dall’inizio della crisi arriva così a 91 milioni per il virus e 65 milioni per un vaccino.
SPAGNA Non sono state annunciate per ora misure economiche o fiscali straordinarie dal governo.
BELGIO Nessuna misura straordinaria.
OLANDA
Le misure sono state discusse a porte chiuse nell’ultimo consiglio dei
ministri, e non divulgate dalla stampa. Il ministro della Salute Bruno
Bruins invita per ora semplicemente a rimanere calmi e ad aggiornarsi
sul sito dell’Istituto nazionale di sanità.
SVEZIA La sola misura presa finora è stata classificare come «malattia socialmente pericolosa» il Covid-19: solo con questa definizione è possibile prendere rapidamente misure di quarantena, ove fossero necessarie.
11) Come ne parla la stampa?
FRANCIA Il coronavirus è l’argomento principale dei media dai primi giorni della crisi internazionale, con qualche pausa legata alla riforma delle pensioni. Ma la copertura e l’interesse sono simili a quelli italiani, tenuto conto che la Francia è il secondo Paese in Europa dopo l’Italia per gravità della situazione.
GERMANIA I giornali fanno coperture a tappeto da dieci giorni a questa parte. Soprattutto con live-ticker, i blog in diretta 24/7 con il continuo aggiornamento della situazione. I toni sono in generale misurati (con l’eccezione della Bild, ma è la regola per un giornale popolare). Forte presenza di scienziati ed esperti.
REGNO UNITO Sino alla settimana scorsa, il Coronavirus era trattato dalla stampa principalmente come un problema estero. Adesso è sulle prime pagine di tutti i giornali, ma la copertura, rispetto all’Italia, è ancora relativamente contenuta. Il Guardian, ad esempio, oggi ha la parte alta della prima pagina sul primo decesso in Gran Bretagna e un approfondimento a pagina 8 e 9.
SPAGNA La stampa nazionale e locale ha iniziato a seguire gli sviluppi della diffusione del Coronavirus fin dagli esordi in Cina, ma senza eccessivo allarmismo. I titoli di apertura dei giornali sono riservati all’epidemia. On line quasi tutti i quotidiani nazionali hanno aggiornamenti «in diretta», consigli pratici e delucidazioni scientifiche.
BELGIO I giornali belgi iniziano a titolare chiedendosi se il Paese rischia una situazione emergenziale “all’italiana”.
OLANDA Il primo morto, di oggi, apre le homepage dei maggiori quotidiani, ma non c’è molto altro: toni bassi, poche notizie, per ora.
SVEZIA A oggi non c’è quasi nulla sulle homepage dei principali quotidiani. Nei giorni scorsi, al crescere dell’epidemia, se n’è parlato.
CORRIERE.IT
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