Coronavirus: «Stiamo creando terapie intensive anche nei corridoi»
«Ormai siamo costretti a creare
terapie intensive in corridoio, nelle sale operatorie, nelle stanze di
risveglio. Abbiamo sventrato interi reparti d’ospedale per fare posto ai
malati gravi. Una delle Sanità migliori del mondo, quella lombarda, è a
un passo dal collasso».
Antonio Pesenti,
68 anni, è il coordinatore dell’Unità di crisi di Regione Lombardia per
le terapie intensive. Elogiato pubblicamente dallo scienziato Alberto Mantovani
come uno dei migliori uomini di scienza italiani, è un
medico-rianimatore dai nervi saldi, abituato a governare ogni tipo di
emergenza. Ma alle nove di sabato sera, dopo 17 giorni di lavoro senza
sosta, la sua voce è rotta dalla stanchezza e dalla preoccupazione: «Se
la popolazione non capisce che deve stare a casa, la situazione diventerà catastrofica».
Lei, insieme ai colleghi delle rianimazioni, è l’autore di una lettera durissima diretta al governo di Giuseppe Conte: «Le proiezioni scientifiche sono molto allarmanti». Cosa intende dire?
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