Come Wuhan. 16 milioni di italiani in zona rossa
Nella zona rossa viene raccomandato agli abitanti di non entrare o uscire dai territori indicati, di restare a casa e non allontanarsene se non per emergenze o per necessità lavorative essenziali. Il divieto assoluto di violare la quarantena per chi è positivo al virus. Lo stop a tutti gli eventi e competizioni sportive, la chiusura di stazioni sciistiche, musei, cinema, teatri, pub, discoteche, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, palestre, piscine e centri benessere. La sospensione di manifestazioni ed eventi, delle cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. I centri commerciali restano aperti solo dal lunedì al venerdì, evitando assembramenti. Aperti pure farmacie, parafarmacie e alimentari. Ok a ristoranti e bar solo se il gestore fa rispettare la distanza di almeno un metro, altrimenti rischia la sospensione della licenza.
Misure drastiche, che solo in mattinata sulle colonne del Corriere della Sera il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro definiva “senza senso”. Testimonianza plastica della confusione e della difficoltà con cui si sta muovendo la task force anti-coronavirus. Decisioni prese anche anche a seguito di pressioni arrivate dalla Lombardia, dove il contagio è grave e la sanità è in affanno. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, incontra i sindaci dei 12 comuni capoluogo e si fa portavoce dell’implorazione al Governo affinché dia ”subito regole certe, chiare e inequivocabili” da trasmettere ai cittadini lombardi. Poco dopo viene diffuso un accorato appello dei medici delle terapie intensive della Lombardia, una lettera-documento rivolta a tutte le Autorità per denunciare una situazione ormai ingestibile, che ”potremo solo qualificare come una disastrosa calamità sanitaria”.
A sera, il governatore Fontana commenta la bozza del provvedimento, la definisce “pasticciata”, ma aggiunge che “sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando, con misure più incisive, i cittadini alla prudenza”. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, valuta “corretto” l’inasprimento delle misure, ma lamenta di aver avuto “poco tempo per elaborare un giudizio su un provvedimento di tale portata”. Analoghe le considerazioni di Luca Zaia, governatore del Veneto: “Abbiamo visto questo provvedimento all’ultimo minuto, non abbiamo partecipato alla redazione preventiva e ci chiedono di confermarlo nel giro di breve: è letteralmente impossibile”. Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, registra parti del provvedimento “di dubbia interpretazione” e chiede al Governo di temporeggiare ancora per “addivenire a soluzioni più coerenti e condivise”.
Per 16 milioni di italiani, dunque, un provvedimento durissimo, probabilmente il più drastico si potesse varare, con il Governo che prende come modello la Cina di Xi Jinping che per limitare l’espansione del focolaio il 23 gennaio isolò la metropoli di Wuhan e i suoi oltre 11 milioni di abitanti.
Per tutto ilPaese, inoltre, il Governo sospende congressi, meeting ed eventi sociali; manifestazioni e spettacoli, inclusi quelli cinematografici e teatrali; attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Vale la regola del “droplet” – almeno un metro di distanza – per i musei, per bar e ristoranti, per gli esercizi commerciali. Sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina. Stop alle cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Nel decreto viene espressamente riportata la raccomandazione a limitare la mobilità.
Insomma, l’Italia tutta dovrà rivedere, se non cambiare, il proprio modo di vivere. Come Wuhan.
L’HUFFPOST
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