La curva del coronavirus: ecco quando caleranno i casi
Secondo Pregliasco, le differenze tra il numero di decessi a parità di contagi (come avviene tra Italia e Corea) si spiega con la “statistica”. Non sembrano esserci, infatti, “differenze di sostanza”, tra i due Paesi che hanno lo stesso numero di contagi, ma diversi casi di decessi. “Le indagini genetiche- spiega Pregliasco- dimostrano che non ci sono variazioni del coronavis nei due Paesi e su piccoli numeri queste variazioni ci possono stare”. A discostarsi tra loro potrebbero essere le popolazioni dei due Stati, “anche se non mi sembra che le due popolazioni varino molto per età. Forse siamo leggermente più anziani, ma nulla da giustificare questi numeri”. L’aumento dei contagi, che in Italia è elevato ogni giorno, “probabilmente vuol dire che stiamo raggiungendo il limite della nostra capacità di risposta e probabilmente spiega anche i morti. Abbiamo un buon sistema sanitario, ma lo stiamo mettendo a dura prova con l’emergenza coronavirus”, spiega il virologo.
Inoltre, “ricordiamo che il nostro Ssn è abituato a gestire tutt’altro tipo di circostanze”: il 70% delle risorse, infatti, viene destinato al 30% della popolazione, cioè a quella parte di persone più fragili. Secondo Pregliasco, “dovremmo pensare di rivedere come gestire al meglio i posti letto, e le risorse, per le emergenze e quelli invece per i soggetti cronici e le lungodegenze”.
Sulla mortalità legata al Covid-19 registrata in Germania, avverte: “È una questione di tempo. Ciò che è successo da noi potrebbe con grande probabilità succedere anche in Germania”.
IL GIORNALE
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