Coronavirus, Rezza: “Il picco è lontano, ma la stretta darà presto risultati”

di ALESSANDRO MALPELO

Roma, 12 marzo 2020 – Professor Rezza, quando potremo dire di aver raggiunto il picco e superato la fase critica dell’epidemia?
“È ancora presto per azzardare previsioni – risponde Giovanni Rezza, capo dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità –, di certo abbiamo piccoli segnali positivi da quelle che erano le zone rosse, ma scontiamo il fatto di avere ancora troppi movimenti nella popolazione, come si è visto purtroppo domenica scorsa con i massicci spostamenti da Milano e le comitive di giovani ammassati tutti insieme nei locali”.

Cosa è mancato?
“Alla chiusura delle scuole era necessario affiancare altri provvedimenti per impedire che tutti quelli che restano a casa vadano a ritrovarsi insieme in altri luoghi. Mi pare che le misure prese in seguito vadano in questa direzione. Aspettiamo con fiducia i risultati di queste restrizioni”.

Ma i modelli matematici che cosa indicano?
“Ci dicono che dobbiamo distinguere scenari diversi. Per questa settimana mi aspetto ancora un aumento dei contagi. Da poco abbiamo introdotto misure di distanziamento sociale in tutta Italia, è presto per vedere gli effetti. Eviterei anche di parlare di un picco. In Italia abbiamo avuto più focolai, e una distribuzione a macchia di leopardo”.

Visto il trend dei decessi c’è chi ha insinuato che il Coronavirus che dilaga in Lombardia sia diverso dal tipo cinese.
“Abbiamo una percentuale di decessi piuttosto elevata, è vero, ma il Coronavirus che circola in Italia non è più cattivo di quello cinese, è lo stesso. Se esaminiamo per fasce di età, poi, si vede che il tasso di letalità è leggermente inferiore alla Cina”.

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