Coronavirus, Rezza: “Il picco è lontano, ma la stretta darà presto risultati”
Come si spiega allora questa discrepanza negli esiti fatali?
“Dipende dal fatto che qui abbiamo una popolazione più anziana, con più
patologie croniche, quindi più suscettibile di andare incontro a
complicanze letali. Anche la strategia di fare tamponi solo ai casi
conclamati contribuisce a dare questa sensazione: se si testassero anche
gli asintomatici, l’incidenza dei decessi si abbasserebbe”.
Torniamo all’identità del virus, potrebbe essere un ceppo autoctono, cioè presente in Italia da mesi?
“Lo escludo. Il Coronavirus che è arrivato da noi proviene sempre da
Wuhan, è quello cinese. Al massimo registriamo piccole mutazioni di poco
conto”.
Come facciamo a essere certi dell’origine asiatica?
“Possiamo dirlo perché a Roma, all’Istituto Spallanzani, è stato isolato
il virus del paziente cinese arrivato in Italia e sequenziato l’intero
genoma. Lo stesso è stato fatto per un paziente lombardo, e adesso lo
stiamo facendo per un paziente del Veneto. I risultati mostrano che il
virus è sempre quello cinese. Anche la prima catena di trasmissione
identificata in Germania è iniziata da una cinese in ufficio”.
Intanto l’Oms ha proclamato la pandemia, il Coronavirus dilaga in tutto il mondo.
“La dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità cambia poco. Abbiamo l’epidemia in casa, ed eravamo alle prese con il picco influenzale, c’è poco da rimproverarci. Anche la Cina ha fatto molto. Faremo tesoro della loro esperienza”.
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