Coronavirus, la Bce tiene i tassi fermi, ma vara nuove aste di liquidità e 120 miliardi di acquisti di titoli. Lagarde: i governi spendano di più
L’obiettivo del pacchetto di misure – approvato all’unanimità – si propone di fornire innanzitutto liquidità al sistema finanziario e bancario. Saranno quindi realizzate, «temponeamente» nuove aste a lungo termine (Ltro), a un tasso di interesse pari alla media del tasso sui depositi (oggi al -0,50%) . Le banche, dunque, riceveranno liquidità e saranno remunerate sui prestiti così ottenuti. Al momento sono previste operazioni settimanali, a partire da lunedì 16 marzo e fino all’8 giugno, con scadenza – per tutte le operazioni – il 24 giugno.
Alle aste a lungo termine si affiancheranno condizioni molto più generose per le aste di liquidità targeted (Tltro), finalizzate a finanziare le piccole e medie imprese, già previste fino a luglio 2021. I prestiti concessi con questo strumento avranno un tasso di interesse inferiore di 25 punti base alla media del tasso di riferimento (che oggi è a zero), e potrà però scendere fino a 25 punti base al di sotto della media del tasso sui depositi (oggi al -0,50%) per le banche che manterranno il loro livello di prestiti. Oggi queste aste sono svolte a un tasso “base” pari alla media del tasso di riferimento. Le aziende di credito potranno inoltre chiedere somme più alte: fino al 50% del loro portafoglio prestiti.
Aumenteranno anche gli acquisti di titoli: agli attuali 20 miliardi al mese si aggiungerà una cifra di 120 miliardi, da utilizzare fino alla fine dell’anno, evidentemente a un ritmo dettato dalle esigenze dell’economia, in modo – spiega il comunicato – di «sostenere favorevoli condizioni finanziarie in tempi di aumentata incertezza».
È quindi una misura destinata di fatto a sostenere i mercati, anche se il valutario, come sempre, «non è un fattore determinante», ha detto Lagarde, e gli spread tra i titoli di Stato non saranno azzerati (perchè non tocca alla Bce, ha spiegato la presidente) . Gli acquisti, ha aggiunto Lagarde, saranno realizzati in modo da «convergere», al termine del programma, ai criteri del capital key (risulteranno quindi proporzionali alle quote di capitale di ciascun paese), dai quali la Bce potrà, sembra di capire, momentaneamente allontanarsi.
Fermi, invece, i tassi di interesse. Le favorevoli condizioni delle aste di liquidità sono state considerate evidentemente sufficienti dalla Bce che teme di generare, con ulteriori riduzioni del costo del credito, effetti indesiderati. Per esempio sulla redditività delle banche che già devono sostenere un tasso negativo sui depositi presso la banca centrale.
La supervisione bancaria, che fa indipendentemente capo alla Bce, ha intanto deciso di rendere più flessibili i requisiti patrimoniali, permettendo tra l’altro alle banche l’uso integrale di tutti i fondi (buffers) che sono stati accumulati per il rispetto dei criteri di liquidità e di capitale. Le stesse operazioni di vigilanza saranno realizzate con flessibilità.
Le misure sono coerenti con il problema che la Bce è ora chiamata ad affrontare: quello della liquidità. I mercati sono in tensione e presto – in Italia già oggi, in realtà – anche le aziende di beni e servizi potrebbero essere in difficoltà: hanno ricavi fortemente ridotti ma devono comunque pagare stipendi, rate dei prestiti e fornitori.
Le decisioni della Banca centrale europea – che si occupa evidentemente dell’intera Eurolandia, e non di singoli Paesi – sono al momento in larga misura preventive e – come la stessa presidente della Bce Christine Lagarde ha avvertito – andranno affiancate «tempestivamente» da misure di carattere fiscale «ambiziose e coordinate». La politica monetaria è comunque inadatta a contrastare tutti gli effetti dell’epidemia e a raggiungere nel profondo l’economia cosiddetta “reale”. Occorre inoltre finanziare il settore sanitario: anche la crisi economica, oltre all’epidemia, dovrà essere risolta da ospedali, medici, infermieri e personale sanitario.
I rischi al momento sono quindi decisamente orientati al ribasso. L’economia potrà guadagnare velocità – ha spiegato Lagarde – soltanto nel medio termine: l’idea, inizialmente accarezzata di una rapida ripresa a “V”, sembra dunque abbandonata, anche se la presidente ha ricordato che lo shock è destinato a essere «temporaneo». La Bce continuerà intanto a seguire gli sviluppi degli effetti dell’economia, pronta a rivedere e adeguare tutti gli strumenti di politica monetaria a sua disposizione. La revisione strategica della politica monetaria. sarà rinviata di sei mesi.
Le proiezioni economiche di marzo (+0,8% la crescita del pil quest’anno, +1,3% nel 2021, +1,4% nel 2020) sono evidentemente superate dagli eventi mentre sono molto incerte le implicazioni sull’inflazione: il calo della domanda punta a un ribasso dei prezzi, mentre gli ostacoli alla produzione indicano probabile un rialzo (che, ha detto Lagarde, potrebbe prevalere). La flessione del petrolio, inoltre, aggiunge rischi al ribasso per la dinamica dei prezzi.
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