Coronavirus, passeggiate a piedi e sport: cosa si può fare (e l’autocertificazione)
di VALERIA PANZERI
E’ entrato in vigore il nuovo Dcpm dell’11 marzo 2020 a firma del premier Conte recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus COVID-19, sull’intero territorio nazionale. Chiuse anche le attività commerciali ad esclusione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Si ribadisce inoltre l’importanza di restare a casa, ad esclusione di comprovate esigenze – che riguardano lavoro, salute, motivi personali e rientro al proprio domicilio – per le quali è necessario esibire un’autocertificazione in caso di controlli. Si ricorda inoltre che le autorità si riservano di controllare anche retroattivamente la veridicità delle dichiarazioni. Si rischia da una multa fino – nel caso si decidesse di uscire di casa consapevoli di essere affetti da Coronavirus – a 12 anni di reclusione per il reato di epidemia colposa.
Passeggiate autocertificate
Il capo della protezione civile Angelo Borrelli è stato chiaro anche verso coloro che si muovono a piedi: serve anche in quel caso l’autocertificazione. La direttiva principale, infatti, resta quella di non uscire di casa, motivo per il quale chi dovesse decidere di lasciare il proprio domicilio, anche per brevi spostamenti a piedi, dovrà avere delle “comprovate esigenze” che lo giustifichino.
Attività sportiva all’aperto e gestione del cane
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