Furbetti del coronavirus, oltre quattromila denunce
di ALESSANDRO FARRUGGIA
Roma, 14 marzo 2020 – Non tutti gli italiani rispettano l’ordinanza anti-Coronavirus. La grande maggioranza lo fa, ma i furbetti non sono pochi. E le denunce fioccano. I dati del Viminale (manca solo una manciata di prefetture) relativi alle denunce fatte da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, dicono che giovedì i controlli effettuati in tutta Italia sono stati 130.584 (+30.500 rispetto al giorno precedente) e hanno portato a 4.275 denunce per violazione dell’articolo 650: circa la metà in più rispetto a mercoledì. Altre 68 persone sono state denunciate per falsa attestazione o falsa identità e ulteriori 329 per altri reati, tra i quali alcuni per la violazione della quarantena. Grande attenzione è stata dedicata agli esercizi commerciali, per verificare che abbiano effettuato il previsto blocco. I controlli sono stati qui 62.218 (il 30% in più rispetto al giorno prima) e hanno portato a sole 369 denunce nei confronti dei titolari.
Nel Milanese le denunce sono state 124 su 6.934 persone controllate. Sono 781 i negozi visitati dalle forze dell’ordine e tre titolari sono stati multati. Molti controlli anche nella provincia di Bergamo. A Zingonia un disoccupato 39enne è stato fermato fuori dal proprio comune di residenza ed ha giustificato lo spostamento con la ricerca di una prostituta. A Zogno, invece, quattro giovani sono stati fermati mentre facevano volantinaggio, mentre a Clusone una casalinga 50enne è stata denunciata per delitti colposi contro la salute pubblica perché si trovava fuori casa nonostante fosse sottoposta al regime di quarantena.
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