Coronavirus, gli italiani approvano le regole e le rispettano

di ANTONIO NOTO, DIRETTORE NOTO SONDAGGI

Fila al supermercato
Fila al supermercato

Roma, 15 marzo 2020 – Nessuno può scommettere su quando ci sarà il “day after”, ma c’è la consapevolezza che non sarà qualcosa che avverrà nell’arco dei prossimi giorni, indipendentemente dal decreto governativo che fissa, per adesso, la fine dell’emergenza il 3 aprile. Il problema che nessuno affronta, in quanto giustamente l’emergenza sanitaria è al momento il principale nemico, è comprendere quale sarà l’impatto sulla socialità e sul comportamento degli italiani quando l’epidemia sarà terminata.

Varie teorie sociologiche dicono che, in seguito a emergenze sanitarie, guerre, attacchi terroristici, la popolazione cambia repentinamente i propri comportamenti, ma, allo stesso tempo, queste nuove abitudini vengono immediatamente metabolizzate dalla stessa popolazione che le vive come arma di difesa per la propria salvezza e quindi tende a riproporre in maniera autonoma gli stessi atteggiamenti anche quando il pericolo è scampato. Pertanto bisogna attendersi che, per un lungo periodo successivo alla fine del contagio, gli italiani tenderanno a uscire molto meno, a incontrare le persone con minore intensità, ad acquistare solo generi di prima necessità, si avrà paura della folla, insomma si trascorrerà più tempo a casa, ricordandosi inconsciamente che questa è stata l’arma di salvezza.

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