Profondo rosso a Wall Street e greggio a picco. Milano “resiste” con spread giù a 271
di Andrea Fontana e Eleonora Micheli
Una forte volatilità e la prospettiva della recessione globale in arrivo provocata dalla pandemia di coronavirus,
nonostante le misure aggressive di sostegno varate da Governi e banche
centrali, tengono in scacco le Borse europee, con ribassi arrivati anche
al 6%: tuttavia Piazza Affari, complice anche una grande rimonta dei titoli di Stato nella
seconda parte della seduta, sta limitando fortemente le perdite
rispetto agli altri listini. Se infatti il calo degli altri indici è tra
il 3% e il 5%, Milano cede circa un punto percentuale. Pesante invece
Wall Street che arretra intorno al 5% e 6%. Sono anche i titoli di Stato
europei a finire nel mirino delle vendite: lo spread BTp/Bund ha
avuto una fiammata verso quota 330 punti, al top da sette anni, per poi
scendere drasticamente in area 250 punti sulle indiscrezioni relative
ai passi avanti fatti per l’utilizzo del fondo salva stati europeo per
contenere le conseguenze della crisi economica in arrivo. Vendite a
piene mani sul petrolio, con il Wti che viaggia sui minimi da 18 anni, ovvero dal 2002, e a New York scende anche sotto quota 25 dollari.
I maxi interventi di governi e banche centrali a sostegno dell’economia e del sistema finanziario non bastano quindi a spingere verso l’alto i mercati europei, con gli investitori che faticano a ritrovare fiducia, preoccupati che le misure varate non siano comunque sufficienti a evitare conseguenze disastrose per il sistema economico-finanziario.L’Europa soffre soprattutto il mancato coordinamento tra i Paesi nelle misure di gestione dell’emergenza.
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