Chiusura obbligata

Davvero stanco, provato, ma più autentico del solito. Parzialmente uscito (speriamo per sempre) dal format della favola bella, degli abbracci che torneremo presto a darci. Il premier Conte, nel momento più difficile, per la prima volta parla un linguaggio più vero, nell’annunciare una decisione senza precedenti nella storia della Repubblica, il lockdown totale. Chiuso tutto, tranne le attività produttive essenziali, che riguardano la filiera farmaceutica, quella alimentare e alcuni servizi come banche e poste. Un annuncio, notturno, ancora non accompagnato da un provvedimento che alimenterà nelle prossime ore una confusione nel mondo del lavoro su chi dovrà fare cosa.

Decisione obbligata, controversa, necessaria, si spera non tardiva. Obbligata dal drammatico andamento dei contagi e dei decessi, che negli ultimi giorni registra un record negativo al giorno, fino al picco dei quasi 800 morti di ieri: nel Nord, come raccontano tante testimonianze, ormai si muore in casa e in ambulanza, senza neanche il tempo di arrivare negli ospedali, sul punto del collasso.

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