Paura coronavirus, si annuncia un’altra giornata difficile per le Borse. Listini Ue in forte calo

Continuano inoltre gli annunci di sospensione o revisione delle attività. Airbus, ad esempio, ha cancellato il dividendo 2019 e annullato le previsioni per l’anno in corso a causa della pandemia. Shell, la compagnia petrolifera, ha tagliato il monte investimenti previsto di 5 miliardi.

Sul fronte valutairo, il dollaro continua a esser il riferimento in queste fasi di incertezza a danno delle divise dei mercati emergenti, che hanno segnato pesanti ribassi pregiudicando le sedute dei rispettivi mercati azionari. L’euro si rafforza comunque contro il biglietto verde, in particolare dopo l’impasse al Senato americano sul piano di stimoli. La moneta europea passa di mano a 1,0750 dollari e 118,90 yen. Dollaro/yen giù a 109,90. Biglietto verde va comunque vicino ai massimi da 11 anni sul kiwi neozelandese e e verso il top da 17 anni sul dollaro australiano.

Coronavirus, le previsioni su una recessione record in Europa

Nel pomeriggio si segnalano due appuntamenti comunitari importanti: una conference call tra i ministri finanziari dei 27 membri Ue per fare il punto sulle misure dell’emergenza e la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, il primo dato ufficiale che darà una misura del contraccolpo economico della pandemia. A guardare dal consensus tra economisti di Bloomberg, è meglio prepararsi al peggio: con una stima (per ora) di un primo trimestre con Pil a -3%, seguito da un -2,4% nel secondo periodo dell’anno, siamo in carreggiata per la peggior performance di sempre dell’Eurozona.

Borse asiatiche: tiene Tokyo, male le altre

Sui listini asiatici domina il rosso, ad eccezione della Borsa di Tokyo che è salito del 2,02%, per la possibilità che le Olimpiadi in Giappone non siano cancellate ma solo rinviate. Balzo di SoftBank, che ha avviato un piano miliardario di dismissioni. Più in generale è l’impatto del coronavirus a far paura, con circa un miliardo di persone a casa, le attività non essenziali chiuse in decine di Paesi e i morti che a livello globale hanno raggiunto le 14.300 unità. Le azioni alle Borse cinesi hanno chiuso in ribasso: Shanghai del 3,11%, Shenzhen del 4,52%. Ancora pesantissima Seul, che ha perso il 5,34 per cento.

Tra le materie prime, continua la debolezza del petrolio: sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti avanzano di 9 cent a 22,72 dollari e quelli sul Brent cedono di 96 cent a 26,02 dollari al barile.

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