Coronavirus, fase 2 in Veneto: 500 mila test in strada per scovare chi è già stato colpito
Il “modello Veneto” si arricchisce dunque del kit monoclonale anticorpale, un sistema diagnostico di uso domestico. La Regione ne ha ordinati 500 mila. Funziona così: basta una puntura su un dito e dalle tracce di sangue il kit è in grado di rilevare, in un quarto d’ora o poco più, la presenza degli anticorpi del Covid-19. Questo permette di sapere se un soggetto ha contratto il virus tempo fa, è rimasto asintomatico o con pochi sintomi, poi si è negativizzato. I test saranno offerti per strada, previa la firma del consenso informato, da operatori della Protezione Civile alle persone autorizzate a circolare per motivi di lavoro o per le altre ragioni previste dal decreto Conte. “Questo — osservano dallo staff di Zaia — ci permetterà di sfoltire la lista di chi vogliamo sottoporsi al tampone”.
Un frame del video su Facebook, nel quale un farmacista italiano sostiene che l’antivirale Avigan usato in Giappone funzioni anche per il Covid-19 Condividi
Non solo. Zaia vuole sperimentare in Veneto anche l’Avigan, il farmaco antinfluenzale usato in Giappone contro il virus, protagonista nelle ultime ore di un video sul web nel quale si dice che l’antivirale è efficace contro il Coronavirus se somministrato ai primissimi sintomi. “Spero di partire con la sperimentazione già oggi”, dice Zaia. Ma l’Agenzia italiana del farmaco, che inizia anch’essa la valutazione, avverte: “Non ci sono prove che funzioni”.
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