Coronavirus, Ilaria Capua: «Il contenimento funziona. Ora un piano per proteggere le persone con patologie»
I numeri sono freddi, freddissimi: quelli che ogni sera, da qualche giorno, la Protezione Civile, alle 18, in conferenza stampa, ci annuncia. Allora occorre interpretarli.
Quelli di ieri ci dicono che i contagi stanno crescendo, ma che le persone, sopraffate dal virus (i morti) sono in calo rispetto al giorno prima e i guariti stanno aumentando. Ancora: in Lombardia, la Regione più colpita, si stanno riducendo i ricoveri.
«È una buona notizia — commenta, dagli Stati Uniti, Ilaria Capua che dirige, all’Università della Florida, l’One Health Center of Excellence dove si studia la salute umana, ma anche quella animale — significa che le misure di contenimento in Italia stanno funzionando».
Ma si può fare di più,
per esempio facendo tamponi a tappeto sulla popolazione oppure
utilizzando le tecnologie (come il tracciamento via smartphone) per
intercettare i contagi?
«È fondamentale fare il tampone ai sanitari. Questo sì (in Italia sono troppi i medici che si sono infettati, ndr) . Ma per quanto riguarda la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie ho qualche perplessità. Non siamo coreani (nella Corea del Sud questo tipo di tracciamento ha dato buoni risultati nell’intercettare i contatti, potenziali diffusori di virus, ndr). E nemmeno cinesi, dove queste tecnologie sono state utilizzate».
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