Wuhan sperimenta il vaccino su 108 persone ma si teme per il numero degli asintomatici

Roberto Fabbri

A tre mesi dall’inizio ufficiale dell’epidemia di Covid-19, Wuhan, la città cinese dove il disastro ha avuto inizio, mostra ancora due volti contraddittorii.

Da una parte c’è quello positivo, con l’incoraggiante notizia di un centinaio di volontari che stanno testando un vaccino contro il nuovo coronavirus a pochi giorni dall’annuncio dei primi test di un vaccino americano nella città di Seattle; e dall’altra ci sono ancora i dubbi e le paure sulla veridicità della sbandierata vittoria sull’emergenza sanitaria, con le preoccupazioni crescenti per i casi asintomatici tuttora presenti in città e potenzialmente in grado di riattivare la trasmissione del virus.

Secondo la stampa cinese, le prime iniezioni del preparato anti-Covid-19 sono già state effettuate venerdì scorso. A riceverle, 108 volontari di età compresa tra i 18 e i 60 anni di età, tutti di Wuhan, che saranno seguiti per sei mesi per verificare l’efficacia del vaccino. Rimane però alta la preoccupazione per il ruolo che i pazienti asintomatici, ossia le persone che sono portatrici del virus ma non presentano sintomi evidenti della malattia, possono avere nella sua diffusione.

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