Ecco la nuova lista delle produzioni da chiudere per l’emergenza coronavirus
Sulle deroghe i prefetti consulteranno i sindacati
Uno
dei nodi critici, è la possibiltà di tenere aperta una attività se
funzionale alla continuità delle filiere strategiche, attraverso una
comunicazione al prefetto, che secondo i sindacati avrebbe originato un
gran numero di deroghe alla chiusura. «Il Governo – spiegano Cgil, Cisl e
Uil – si è impegnato, attraverso il ministero dell’Interno a dare
indicazioni ai Prefetti di consultare le organizzazioni sindacali
territoriali, rispetto alle autocertificazioni delle aziende. Il Governo
si e’ anche impegnato a contattarci, per definire le attività’
indispensabili nel comparto della difesa e aerospazio». Più nel merito,
Il ministero dello Sviluppo economico sta perfezionando il decreto
ministeriale che, sentito il ministero dell’Economia, va pubblicato in
giornata in vista delle chiusure che scattano obbligatoriamente da
giovedì 26.
Ipotesi stop produzione carta da parati
Si va verso lo sfoltimento di alcuni settori intervenendo sui “sottocodici”. Ad esempio il settore della carta potrebbe essere depurato dalla produzione di carta da parati. Il settore dei call center potrebbe restare aperto solo per l’attività legate a servizi essenziali come energia e tlc. Per quanto riguarda il grande calderone del codice per la fabbricazione dei prodotti chimici, si valuta l’esclusione del sottocodice relativo al materiale esplosivo. Sono alcuni esempi di quella che al ministero definiscono un’operazione di “ripulitura”. Ma contemporaneamente il ministero, sentite anche le organizzazioni delle imprese, ha intenzione di integrare l’elenco originario con dei sottocodici che nella prima stesura non erano stati inclusi ma di cui si e’ poi valutato il carattere essenziale: alcune specifiche forniture collegate a materiale ospedaliero, le confezioni in vetro per alimenti e anche le agenzie per il lavoro.
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