Mettere i soldi in tasca agli italiani. Nel Governo il timore di una bomba sociale
Il primo problema di oggi è l’emergenza sanitaria, ma si sta manifestando anche una crisi economica e sociale che rischia di trasformare la paura in ansia, in frustrazione, in rabbia, soprattutto nelle aree più depresse d’Italia. Lo dimostrano alcuni episodi di intolleranza e malessere nei supermercati. Nel Governo emerge la volontà di iniettare liquidità nelle casse degli italiani, un sostegno che possa ampliare il reddito di cittadinanza nel pieno dell’emergenza coronavirus.
A proporre “misure universali e immediate di sostegno al reddito” è il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, esponente del Partito democratico, il quale non nasconde la “paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura – afferma in un’intervista a Repubblica – Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso”. Con il Cura Italia, prosegue, “abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno. Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati. Questa è la priorità del decreto di aprile. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita, bisogna tenere in vita la società. Liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele” perché, avverte Provenzano, è “in gioco c’è l’ossatura della democrazia”.
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