Gli scienziati zittiscono Renzi: “Una follia riaprire ora”

“Come epidemiologo devo guardare la salute pubblica e ora occorre rallentare e arrestare l’epidemia” commenta Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’Iss:,“Non possiamo tenere l’Italia chiusa per sempre, ma occorre vedere prima vedere gli effetti delle misure importanti messe in campo dal Governo. In questo momento non si può dire nulla non prima della fine del mese. Poi si posso studiare provvedimenti magari ‘stop and go’ o misure complementari. Vedremo cosa accadrà”.

“Riaprire prima di Pasqua? Governo e #Parlamento decidano prima quante vite umane vogliono sacrificare per far ripartire economia. Renzi dalla tragedia di Bergamo non ha imparato proprio nulla” commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

Matteo Renzi apre allora una diretta Facebook per spiegare il suo pensiero. “Sono qui in diretta perché oggi la discussione che si accesa dopo una mia intervista va affrontata e approfondita in modo molto serio. Tanta gente l’ha commentata senza averla nemmeno letta… poi uno si stupisce se vince il populismo e la gente dice ‘uno vale uno’… So di prendermi le critiche, ma io non ho paura delle critiche. La politica non deve inseguire e rincorrere gli eventi come abbiamo fatto nel gestire questa emergenza all’inizio. La politica deve guardare al futuro. Dire e scrivere queste cose fa male, è brutto, ma non scriverle e dirle significa disertare davanti al compito che ha un politico: indicare una via, non cercare solo il consenso”. afferma Renzi. “Questa emergenza – prosegue l’ex premier – durerà fino a quando non si troverà un vaccino. Ci vorrà, speriamo, almeno un anno per averlo. Da ora fino alla scoperta del vaccino come gestiamo il durante? Per due-tre anni non torneremo alla normalità, ma nemmeno possiamo pensare di restare a casa per tre anni, perché non si regge se teniamo tutti chiusi in casa. Ora dobbiamo pensare a come gestire piano piano la ripartenza, pensare a come impostare l’uscita. Sappiamo che il Covid colpisce più gli anziani che i giovani. Forse dobbiamo iniziare pensare che ci sarà una data di uscita diversa per queste due categorie: è brutto dirlo, ma va detto. La sintesi del mio ragionamento è che sin da ora bisogna iniziare a impostare la ripartenza con la comunità scientifica”.

L’HUFFPOST

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