“La rabbia sta arrivando anche al Nord”. Intervista a Licia Mattioli
Un grido di dolore nel dolore: “Così non possiamo reggere a lungo, c’è un problema di tenuta economica e sociale, la rabbia arriverà anche al Nord”. Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria e candidata alla successione di Vincenzo Boccia affida a una conversazione con l’HuffPost il suo “fate presto”: “Allentare la serrata? Prima è, meglio è, nelle filiere essenziali”. L’auspicio è che il Governo coinvolga in qualche ruolo Mario Draghi, anche perché finora sono state prese “misure insufficienti. Occorrono fiumi di liquidità come negli altri paesi”
Mattioli, prima di tutto, vorrei chiederle di un’immagine che dà il senso della straordinarietà della situazione: le “due preghiere”, chiamiamole così, del Papa e di Mattarella, quasi in contemporanea.
Sì, davvero dà il senso di una situazione senza precedenti, di una difficoltà che il Paese non ha mai attraversato. Una toccante chiamata a raccolta dei cittadini, che stanno reagendo in modo straordinario a queste misure impegnative. È il lato migliore dell’Italia. Detto questo, aggiungo, siamo solo sulla punta dell’iceberg.
Si spieghi meglio.
Stiamo affrontando l’emergenza sanitaria, ma siamo solo all’inizio di quella sociale. E attenzione, non ci sono due tempi, nel senso che prima finisce una, poi inizia l’altra. È una crisi che si approfondisce ogni giorno di più se non ci saranno risposte adeguate, e già si vedono i segni di malessere sociale.
Ecco, però in questo quadro è delicatissimo il tema del “quando allentare le misure”, visto il numero dei contagi. A me sembra scontato che sarò prolungata ben oltre il tre aprile. Lei quando pensa si debba quantomeno “allentare”?
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