Stop ai dividendi innesca la fuga dai bancari, ma l’Europa strappa una chiusura positiva
di Flavia Carletti e Paolo Paronetto
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Colpo di coda finale delle Borse europee che, trainate dal buon andamento di Wall Street, nelle ultime battute della seduta hanno prima azzerato le perdite per poi portarsi in territorio positivo. Il FTSE MIB milanese è comunque rimasto in coda, appesantito dalle vendite sui titoli bancari dopo che la Bce ha raccomandato agli istituti di sospendere il pagamento dei dividendi almeno fino a ottobre per concentrarsi sul sostegno all’economia colpita dallo shock coronavirus. Un invito già seguito concretamente da Unicredit, Banca Mediolanum e Banca Generali, oltre che da gruppi europei come Commerzbank e Ing. Ma l’aspettativa del mercato è che l’adesione sia generalizzata e quindi le vendite hanno colpito l’intero comparto. L’allungo della Borsa newyorchese è stato invece trainato dal buon andamento dei titoli del settore pharma, dopo che Abbott Laboratories ha reso noto il via libera Fda a un test-lampo per identificare il coronavirus in cinque minuti e Johnson & Johnson ha comunicato che potrebbe aver pronto un vaccino nella prima parte del prossimo anno. Il mercato Usa ha inoltre accolto come un necessario atto di realismo l’annuncio, da parte del presidente Donald Trump, che le misure per il contenimento della pandemia rimarranno in vigore fino alla fine di aprile. Tornando in Europa, l’incertezza continua comunque a dominare la scena, mentre il Paesi Ue non riescono a raggiungere un’intesa sugli strumenti finanziari comuni da mettere in campo per fronteggiare le conseguenze economiche di Covid-19. «Una condivisione del debito non passerà mai ma si può trovare un accordo» ha dichiarato il proposito il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
Le vendite non si sono arrestate, invece, sul barile di petrolio, sprofondato a nuovi minimi dal 2002.
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