Perdita di gusto e olfatto prima spia dell’infezione
Come è nata la ricerca? «Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni di pazienti che manifestavano alterazioni dell’olfatto e del gusto – racconta Galli – e da numerosi colleghi che ci hanno segnalato un inusuale incremento di queste particolari condizioni. Abbiamo deciso di misurare il problema e di segnalarlo, a partire dall’osservazione dei pazienti ricoverati da noi, circa 300. Abbiamo osservato, appunto, è che iposmia, anosmia e disgeusia nei pazienti affetti da una manifestazione acuta della malattia emergono in fase precoce, per chi è asintomatico invece arrivano dopo il consueto picco di febbre».
Il messaggio che possiamo lanciare a chi si accorge di aver in parte o completamente perso i due sensi è che «non sono in pericolo, probabilmente sono stati infettati e quindi si devono comportare di conseguenza – spiega il direttore – e che Altrettanto probabilmente quello sarà l’unico sintomo importante della loro malattia. Non solo, i sensi sono destinati a essere recuperati, anche se non siamo ancora in grado di dire con che tempistiche».
Dallo studio pubblicato da Claire Hopkins del King’s College London, presidente della British Rhinological Society, e Nirmal Kumar, presidente di ENT UK, gruppo di associazioni di otorinolaringoiatri anglosassoni, l’American Academy of Otorinolaringology Head and Neck Surgery ha pubblicato una dichiarazione in cui propone di aggiungere questi sintomi fra le manifestazioni di cui tenere conto quando si esegue lo screening del nuovo coronaviurs.
Ma ciò significa che il Covid è in grado di infettare il sistema nervoso come sostiene lo studio pubblicato da ricercatori cinesi sul Journal of Clinical Virology e quello pubblicato sul Chemical Neuroscience? «No, di questo aspetto non c’è evidenza, quello che possiamo osservare però è che il virus può danneggiare le terminazioni nervose presenti in questi organi. Le terminazioni nervose – spiega galli – arrivano all’etmoide per raggiungere la larofaringe: un’infiammazione a quel livello può provocare danni alle terminazioni nervose».
IL GIORNALE
Pages: 1 2