Reddito di emergenza da 800 euro (per due mesi). Per i lavoratori in nero si pensa a un mini bonus
La crepa dell’emergenza, quella di chi non ha più soldi in tasca, si sta allargando di giorno in giorno. Drammaticamente. I primi segnali della rabbia sociale al Sud sono stati tamponati con i buoni spesa, ma la scia dei nuovi poveri è destinata ad allungarsi perché ad allungarsi è la serrata del Paese. E così l’urgenza diventa di nuovo il tratto che anima il cantiere del governo, al lavoro sul decreto economico che arriverà a Pasqua. Urgenza, emergenza, come il nome del reddito a cui si sta iniziando a lavorare. L’idea è dare 800 euro al mese a tre milioni di cittadini invisibili, quelli che non hanno un bonus o un ammortizzatore sociale, tantomeno lo stipendio. Ma bisogna trovare una quadra nella maggioranza: il Pd e il Tesoro vogliono paletti precisi, i renziani sono addirittura contrari, una fetta dei 5 stelle preme per allargare le maglie. Tutto questo nel giorno in cui Beppe Grillo invoca il “reddito universale per tutti”.
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