Il tweet di Trump sostiene le Borse. Milano è la migliore con Saipem ed Eni

In Usa balzo dei sussidi disoccupazione
Nei sette giorni conclusi il 28 marzo, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato più di quanto atteso dagli analisti. L’impennata è da attribuire agli effetti dell’epidemia da coronavirus, ha detto il dipartimento del Lavoro. Secondo quanto riportato, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono cresciute di 3.340.000 di unità a 6.648.000 unità. Le attese erano per un rialzo di 3,1 milioni di unità. Si tratta di un dato record che supera i 3.307.000 della settimana precedente. Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione da più di una settimana – relativo alla settimana terminata il 21 marzo, l’ultima per la quale è disponibile il dato – ha registrato un rialzo di 1.245.000 unità a 3.029.000.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

I petroliferi hanno dominato la seduta, ok Atlantia
A Piazza Affari, come detto, tra i titoli in evidenza ci sono stati per tutta la seduta i petroliferi con Saipem, Eni e Tenaris mentre Snam ha recuperato dopo i cali del 1 aprile e sono proseguiti gli acquisti su Atlantia dove è ripartito il dialogo con il governo Conte sul destino delle Autostrade. Anche Fca ha assorbito senza particolari scossoni il crollo delle immatricolazioni mentre in coda al listino a fine giornata ci sono Amplifon, Cnh e Moncler. Giglio Group è balzata più del 30% dopo l’accordo con Confindustria per fornire mascherine a 150mila aziende.

Petrolio, tweet Trump e Cina spingono gli acquisti
Il petrolio ha vissuto un exploit clamoroso dei prezzi dopo l’annuncio via Twitter del presidente Usa Donald Trump secondo cui Russia e Arabia Saudita sarebbero d’accordo sull’operare tagli alla produzione. Il valore del Wti maggio sale oltre il 30% a più di 26 dollari al barile, mentre la scadenza giugno del Brent è balzata del 24% sopra 30 dollari. Inoltre, secondo indiscrezioni, la Cina starebbe utilizzando il recente crollo delle quotazioni per ricostituire le sue riserve strategiche. Il recupero, infatti è favorito anche dalle indiscrezioni provenienti dall’Asia, secondo cui Pechino ha intenzione di incrementare le proprie riserve strategiche di greggio, approfittando anche delle sue basse quotazioni.

Spread chiude in calo a 196 punti
Chiusura in calo per lo spread BTp/Bund che si consolida sotto la soglia dei 200 punti base. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco e’ indicato a 196 punti base, dai 202 punti della chiusura di ieri. Scende leggermente anche il rendimento del BTp decennale benchmark che in chiusura ha segnato un’ultima posizione all’1,53%, dall’1,55% del closing della vigilia.

Euro perde quota sul dollaro
Sul fronte dei cambi, l’euro ha perso quota nei confronti del dollaro, nonostante il brutto dato sulle richieste iniziali alla disoccupazione, peggiore delle attese degli analisti. D’altra parte, secondo gli esperti, il biglietto verde è considerato come un bene rifugio e dunque continua ad apprezzarsi. Per altro, hanno ricordato alcuni analisti, la divisa americana beneficia anche delle mosse della Fed che sta fornendo dollari al mondo intero. L’euro vale 1,0851 dollari da 1,095 di ieri. La moneta unica vale anche 116,98 yen (da 117,4 yen), mentre il rapporto dollaro/yen è pari a 107,81 (ieri 107,).


Per approfondire:

La Borsa di Milano

La Borsa di Francoforte

La Borsa di Parigi

Lo spread BTp-Bund

(Il Sole 24 Ore – Radiocor)

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