Coronavirus, la riapertura nella fase due: attività commerciali, lavoro, spostamenti, tempo libero
Le imprese. Smart working e sicurezza, in sede presenze al minimo
In cima alla lista delle riaperture ci sono piccole e medie imprese, ma anche altre aziende che già dal 14 aprile potrebbero avere il via libera, sia pur con criteri molto rigorosi. Sono quelle che fanno da supporto ai settori alimentari e farmaceutici, comprese le meccaniche e di manutenzione. Il personale dovrà stare in smart working limitando al minimo le presenze negli uffici e comunque rispettando la distanza di almeno un metro tra le scrivanie. Meglio se tra le dotazioni ci sono i dispositivi di protezione e in ogni caso bisognerà rispettare le stesse regole qualora nelle sedi dovessero entrare persone esterne come i fornitori.
Negozi. Ingressi scaglionati in base alla metratura
Se per i centri commerciali appare difficile poter prevedere una ripartenza, gli altri negozi potrebbero ottenere qualche concessione già a maggio. Le regole saranno le stesse attualmente applicate per i supermercati, le farmacie e gli altri esercizi commerciali ora in attività: entrate scaglionate dei clienti con numeri che variano a seconda della metratura dei locali e all’interno distanza di almeno un metro tra le persone. Non c’è al momento un elenco dei settori, né è chiaro se ci saranno scadenze diverse, ma certamente l’obiettivo che si vuole raggiungere è impedire che torni l’affollamento delle vie dello shopping.
Bar e ristoranti. Mascherine ai camerieri e tavoli distanziati due metri
Bar e ristoranti rimangono in fondo alla lista di chi potrà ripartire, ma questo periodo di chiusura potrà essere utilizzato per riorganizzare e sistemare i locali. La prima regola riguarderà i banconi ai quali ci si potrà avvicinare mantenendo la distanza di un metro sia dai gestori, sia tra i clienti. Nelle sale si dovrà invece poter contare su distanze più ampie: almeno due metri tra i tavoli per garantire che il passaggio dei camerieri — che certamente dovranno indossare guanti e mascherine — avvenga almeno a un metro dagli avventori. Regole che saranno valide anche per chi può contare sugli spazi all’aperto.
I luoghi più affollati. Cinema, stadi, convegni: il nodo delle file all’ingresso
Per ritornare a ballare oppure partecipare a eventi e convegni l’indice di contagio dovrà essere pari a zero. Il divieto di assembramento in vigore in questa prima fase di contenimento dell’emergenza durerà ancora a lungo e probabilmente fermerà per svariate settimane anche l’attività di cinema e teatri. Il problema non riguarda infatti le sale — dove si può rispettare la distanza occupando una poltrona sì e due no — ma le file che si creano all’ingresso e i contatti tra gli spettatori all’interno. Per questo si sta comunque cercando una soluzione concordata che non metta ulteriormente in crisi il settore.
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