Coronavirus, per l’inizio della fase 2 il 4 maggio è la data cruciale. Da metà aprile riapertura per alcune imprese

Parchi e strade

Soltanto a maggio si potrà invece pensare a una circolazione più libera, anche se con molti limiti. E soltanto se – da un tempo congruo, come chiesto dagli scienziati – l’R0 sarà già prossimo allo 0. Non sarà comunque consentito stare in gruppo per strada oppure nei parchi, gli ingressi nei negozi saranno scaglionati, all’esterno da esercizi commerciali e uffici sarà ancora necessario fare la fila ad almeno un metro dagli altri. Niente eventi pubblici, feste nei locali chiusi o all’aperto, manifestazioni. E nella prima fase, niente bar e ristoranti.

Estetica e benessere

La possibilità di andare al parrucchiere o comunque nei centri benessere appare al momento molto lontana, anche se non è escluso si possa proporre una attività «in sicurezza» esattamente come accade per gli studi medici o per i laboratori di analisi. L’ipotesi è quella di ottenere autorizzazioni mirate dopo aver chiesto una particolare autorizzazione e aver dimostrato di essere in regola con la dotazione di protezioni personali.

Palestre e piscine

Molto più complicata appare la strada per la riapertura di tutti quei luoghi – sia per lo sport, sia per lo svago – dove è più difficile impedire il contatto tra le persone e dunque il rischio di contagio da Covid-19. E per questo si ritiene assai difficile pensare di rendere accessibili le discoteche e i luoghi di aggregazione per i giovani. Nulla è stato invece deciso per quanto riguarda l’estate. «Ne riparleremo più avanti, con la bella stagione e i dati sull’epidemia aggiornati», ripetono scienziati e politici. Fase due non vuole dire liberi tutti», avverte il ministro Luigi Di Maio.

CORRIERE.IT

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