Fase 2 ovvero distanziamento sociale: al lavoro, per strada, sui mezzi pubblici

I dati “meno allarmanti”, ha detto  Luca Richeldi, primario di pneumologia al Gemelli e membro del comitato, precisando: “confermano sostanzialmente il trend confortante che vediamo da qualche giorno, per le efficaci misure di contenimento”. Ma non per questo la stretta verrà allargata. Una fonte vicina ai tecnici spiega la forte perplessità generale alle riaperture. Traducendo: fosse per gli esperti, non si sbloccherebbe nulla. Ipotesi tra l’altro nemmeno scartata a priori dal governo, che pur vorrebbe trovare un punto d’incontro e procedere con la riattivazione di alcune, mirate filiere. “Ma fino a ieri i dati di Milano erano preoccupanti, oggi meno – spiega una fonte dell’esecutivo – dovremmo valutare giorno per giorno”. E’ per questo che al tavolo del governo verrà portato il tema di un’ulteriore implementazione e allargamento delle mascherine, soprattutto in una fase in cui si incrementeranno le persone autorizzate a recarsi al lavoro. Conte ha spiegato tra l’altro che nella fase di transizione saranno mantenuti tutta una serie di protocolli di sicurezza. Non solo sui posti di lavoro, ma anche nel “camminare per strada, prendere un mezzo di trasporto” e più in generale in tutti gli spostamenti.

Nessuna previsione al momento, nessuna programmazione da poter mettere in campo. Bisognerà osservare i dati giorno per giorno, da qui alla fine della settimana. Perché, spiegano, “prima di venerdì o sabato nessuna decisione potrà essere presa”.

L’HUFFPOST

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