Coronavirus, ecco come funzionerà la app italiana per combattere la pandemia
di JAIME D’ALESSANDRO
ROMA – “L’applicazione di “contact tracing” non ha l’obiettivo di geolocalizzare ma quello di ricostruire gli eventuali contatti fra persone”. La ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, racconta così la via italiana alla lotta al Coronavirus ai tempi degli smartphone. Nessun modello coreano fatto di analisi delle immagini delle videocamere di sicurezza e dei dati inviati dal gps, ma “semplice” mappa delle prossimità fra cittadini grazie al bluetooth. A patto che i cellulari delle persone coinvolte abbiamo l’applicazione istallata. Non ha ancora un nome la app scelta dalla task force di 74 esperti, quello lo dirà il presidente Conte, né si sa quando verrà lanciata con esattezza. Ma la via scelta somiglia molto a quella intrapresa da Singapore, dove adesso stanno affrontando la terza recrudescenza del Coronavirus. Si tratta di un’app che si limita a registrare segnali di vicinanza in forma anonima, grazie a bluetooth e wi-fi, e avverte chi è entrato in contatto con una persona risultata positiva.
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di LUCA FRAIOLI
Come funziona. I cittadini italiani che la
scaricheranno forniranno tre informazioni: qual è il dispositivo con il
quale sono stati in contatto, a che distanza, per quanto tempo. Nel caso
in cui qualcuno risultasse positivo, l’operatore medico che deve essere
autorizzato dal cittadino stesso, attraverso un codice identificativo
anonimo invierà un messaggio di allerta per informare tutti quegli
utenti, sempre identificati in modo anonimo che sono entrati in contatto
con chi ha contatto il virus.
“Sarò chiara”, sottolinea Paola Pisano, “l’obiettivo è ridurre le
possibilità di contagio, ma non sarà una sola applicazione a risolvere
tutto. L’applicazione è parte di un sistema integrato del quale i
protagonisti saranno inevitabilmente aspetti non tecnologici”.
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