C’è a chi piace il Mes

“In un momento così delicato per la vita nazionale è di vitale importanza riuscire a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per assicurare al Paese le risorse necessarie a superare l’emergenza sanitaria e avviare l’indispensabile fase della ripresa economica”, afferma in una nota Confindustria che fa appello “al Governo e a tutte le forze politiche affinché si utilizzino a questo fine i fondi messi a disposizione dal Mes senza condizionalità che non siano quelle della lotta al virus e alle sue conseguenze. Evitiamo polemiche sui termini, che possono creare solo danni, e concentriamoci sulla sostanza delle cose mobilitando le risorse nazionali per la difesa delle imprese e del lavoro”. 

E’ bene ricordare, tuttavia, che l’accordo trovato dopo lunghi negoziati dall’Eurogruppo della scorsa settimana vincola l’uso del Mes senza condizionalità alle spese sanitarie strettamente collegate all’epidemia, e non ad altro, come le conseguenze economiche del Covid.

 Anche per il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli bisogna ricorrere al Mes, ma per le spese sanitarie: “Due giorni fa l’Eurogruppo ha sospeso il MES e ha detto che quei soldi devono essere messi a disposizione di tutti i Paesi per l’emergenza sanitaria. Stare a discutere sul Salvastati è inutile, non c’è più, è sospeso. È un dibattito solo italiano, in tutti i Paesi si è capito il cambiamento della natura di questo fondo. C’è una convenienza se l’Italia liberamente deciderà di usare questi 37 miliardi ad esempio per i presidi medici nei distretti industriali quando le fabbriche riapriranno, perché non li abbiamo e dobbiamo averli”, ha detto a Che Tempo che fa. 

L’uso del Fondo Salva-Stati alimenta scontri nella maggioranza. Ieri il viceministro dem Antonio Misiani ne ha escluso il ricorso: “Il Mes non lo utilizzeremo però utilizzeremo il programma per la cassa integrazione europea, utilizzeremo i 200 miliardi della Banca europea degli investimenti e le altre possibilità che le istituzioni europee hanno deciso in queste settimane” come l’allentamento delle regole sugli aiuti di Stato, che permette garanzie al 100% attivate con l’ultimo decreto sulla liquidità delle imprese. 

Le parole del viceministro non sono andate giù al deputato di Italia Viva Luigi Marattin: “In quale riunione di maggioranza è stata presa questa decisione populista? Perché rifiutare uno strumento per il quale si è dato mandato ad un ministro di lottare? Ormai per cogliere le differenze tra Pd e M5S serve un microscopio ad altissima risoluzione”.

“Grazie al lavoro di Gualtieri e Gentiloni è stato deciso che il Mes, i 37 miliardi per l’Italia, sono senza condizionalità. Se avessi la possibilità di prendere 37 miliardi per darli agli italiani li prenderei”. Così Matteo Renzi, su Rete 4 a Quarta Repubblica. “Vanno bene gli Eurobond ma il Mes del 2012 era profondamente diverso da quello di oggi”, osserva Renzi, “Conte, Salvini e Meloni hanno lo stesso giudizio negativo sul Mes, io invece i 37 miliardi li prenderei di corsa”.

Il Mes apre così un fronte anche all’interno del Pd, con i due capigruppo dem che si dicono disponibili al ricorso al Fondo Salva-Stati. “Ho detto più volte che non capirei le ragioni di un rifiuto a priori di 36 miliardi per la nostra sanità determinati da un Mes senza condizioni, completamente diverso da quello votato nel 2012”, ha detto il senatore Andrea Marcucci. Per il deputato Graziano Delrio “tutti gli strumenti senza condizionalità vanno usati”.

Sul Mes interviene poi il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Ho fiducia nell’impegno che si sta prendendo e si è preso Conte sui tavoli europei e ne attendo l’esito – spiega -. Da presidente di Regione dico una cosa: se esisterà la possibilità, senza condizionalità e rispettando la sovranità italiana, di avere dei miliardi a sostegno della sanità, se ci saranno queste condizioni, io credo che dovremo prendere queste risorse: ci servono per gli ospedali e la sanità”.

“La partita la sta seguendo Conte con le istituzioni Ue – aggiunge il governatore – Vedremo l’esito, ma se la nostra sovranità sarà garantita e l’Europa ci darà dei soldi per la sanità italiana allora dovremo ragionare come Regioni sul perché non dovremmo usufruirne… Ma questo, dopo gli appuntamenti europei”.

L’HUFFPOST

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