Come cambierà il mondo dopo il coronavirus? Dalla scuola al commercio, 10 cose che non saranno più le stesse
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
10 possibili scenari
Cosa resterà del nostro vecchio mondo quando lo tsunami del coronavirus si sarà ritirato? Sicuramente gli squilibri economici sopravvivranno e, anzi, saranno ancora più evidenti. Le iniezioni di liquidità delle Banche centrali potranno preparare il terreno a nuove bolle speculative, mentre il debito pubblico aumenterà, soprattutto per Paesi già in difficoltà da quel punto di vista come l’Italia. Anche sul versante politico e sociale il dopo Covid-19 si prospetta essere una bomba a orologeria, mentre il mondo del lavoro dovrà gestire l’improvvisa rivoluzione (almeno in Italia) dello smart working. E che fine faranno i viaggi in aereo, le serate al cinema o al ristorante? Quel nostro life-style, tra intrattenimento e svago, che è diventato più o meno alla portata di tutti? Turismo, spettacolo e ristorazione per loro natura prevedono grandi spostamenti e contatto tra un numero elevato di persone: potrà tornare davvero tutto come prima? Proviamo a vedere 10 scenari possibili.
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Il debito pubblico
Le politiche di bilancio espansive dei governi causeranno un aumento del debito pubblico, non solo in Italia. Se le economie usciranno dall’emergenza attuale, gli acquisti della Bce dovranno ridursi. A quel punto l’Italia dovrà trovare il modo di crescere per rendere il debito sostenibile (almeno aumentare il Pil quanto basta per ripagare gli interessi senza che questi generino altro debito). Diversamente, potrebbe essere una catastrofe e potremmo ritrovarci come nel 2011, con gli investitori che devono rifinanziare il debito in scadenza che pretendono tassi di interessi elevati. Le misure che l’Italia dovrà introdurre non saranno leggere e questo rischierà di aumentare le tensioni sociali e una risposta del mondo della politica che potrebbe virare verso estremizzazioni nazionalistiche e autartiche, come la Storia ci ha già ampiamente insegnato.
Le banche centrali e le iniezioni di liquidità
Come era stato per la crisi finanziaria del 2008, le banche centrali immetteranno liquidità nel sistema e tentare così di arginare la frenata dell’economia globale. Un aiuto che parte già spuntato visto il basso costo del denaro.
Ma se l’azione delle banche centrali può essere d’aiuto a tenere a galla, per ora, il funzionamento dei mercati, sarà meno efficace per la crisi economica che si va profilando. Abbassare i tassi di interesse non fa rimettere in moto automaticamente il turismo o riaprire i ristoranti o ripartire la catena industriale. Come già detto, il rischio principale dovuto a questa iniezione di liquidità sta nelle possibili bolle speculative. Inoltre, per far fronte allo shock economico si dovrà ricorrere a una politica fiscale espansiva. Che non potrà essere a costo zero. Le manovre del governo italiano (ma non solo) saranno finanziate dai mercati, che già stanno speculando sul nostro debito pubblico.
Gli investimenti nella ricerca medico-scientifica
Se faremo tesoro di quanto ci è accaduto, una delle prime conseguenze concrete che riguarderanno l’Italia, ma non solo, sarà un nuovo slancio negli investimenti nella ricerca, da quella medico-scientifica a quella legata alle infrastrutture digitali. Così come probabilmente registreremo una notevole crescita negli investimenti legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro, nei ristoranti, cinema, aeroporti e stazioni.
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