Coronavirus, al minimo la percentuale di tamponi positivi. E in terapia intensiva ci sono 1.000 persone in meno rispetto a due settimane fa



L’aumento dei malati (ovvero le persone attualmente positive) è stato pari a 1.127 unità (ieri erano stati 675) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 2.667 (ieri 2.972). Come detto, questi due dati assumono molto valore considerando il fatto che sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti. Che oggi sono stati molti più di ieri.

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Infatti il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 16,4 tamponi fatti, o appunto il 6,1%, il valore più basso dall’inizio dell’epidemia (negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 9,2%). Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall’inizio del contagio è 165.155.

Obiettivo un unico test nazionale

E parlando di controlli sui pazienti, il vicedirettore dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico, Ranieri Guerra, ha detto che
l’obiettivo “è avere un unico test nazionale”. Rispondendo a una domanda in merito ai test sierologici, ha sottolineato che “se andiamo ad usare diversi test con diverse performance rischiamo di avere una difficile comparazione”. Guerra ha poi spiegato che il test che verrà selezionato dovrà garantire “standard minimi di qualità” – tra cui avere un’attendibilità superiore al 95% – e sarà tra quelli che prevedono un prelievo da “sangue venoso” perché “quelli da sangue periferico non sono accettab

Presentando i dati Borrelli ha spiegaro che sul conto corrente dedicato della protezione civile “sono stati raccolti ad oggi 125.522.639 euro, circa 31 milioni dei quali gia’ spesi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e ventilatori”.

Coronavirus, Borrelli: “1127 positivi e 578 morti in più. Continua calo ricoveri in terapia intensiva”

Le Regioni

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 32.921 in Lombardia, 13.577 in Emilia-Romagna, 13.195 in Piemonte, 10.789 in Veneto, 6.417 in Toscana, 3.464 in Liguria, 3.097 nelle Marche, 4.047 nel Lazio, 3.087 in Campania, 2.104 nella Provincia autonoma di Trento, 2.573 in Puglia, 1.394 in Friuli Venezia Giulia, 2.081 in Sicilia, 1.810 in Abruzzo, 1.576 nella Provincia autonoma di Bolzano, 582 in Umbria, 870 in Sardegna, 819 in Calabria, 548 in Valle d’Aosta, 261 in Basilicata e 206 in Molise.

Il caso di Bergamo

A Bergamo e in Val Seriana “adesso la situazione è migliorata, soprattutto negli ospedali”, ha detto oggi il sindaco della città, Giorgio Gori, a La Vita in diretta, chiarendo che i numeri dei decessi “sono purtroppo il consuntivo reale dei decessi tra il 1 marzo e il 12 di aprile con un aumento della media, rispetto ai dieci anni precedenti, di quasi 4 volte, 370%, con 626 morti in più rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi”.

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Coronavirus, il punto sulla pandemia

informazioni aggiornate al 16 aprile 2020

· Aggiornamenti e ultime notizie · I dati

Il coronavirus Sars-Cov-2 sarà in circolo ancora per molto tempo, dicono gli esperti, anche quando il contagio sarà ridotto e si potrà iniziare una fase. Ma la ripartenza sarà molto lenta e i danni di lungo periodo. La pandemia da Covid-19 ha contagiato ormai più di due milioni di persone in tutto il mondo e ha fatto, solo in Italia oltre 20mila morti. La situazione è ancora drammatica e anche se le misure decise hanno rallentato la diffusione del virus non c’è ancora una soluzione. Per questo si cerca una cura, in attesa del vaccino.

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