La sottosegretaria Zampa: “Se la Lombardia riapre possiamo fermarli”
“Tutti – osserva Sala – abbiamo continuato a dire che la salute è la prima cosa. Qualche settimana fa c’erano da sostenere le ragioni della chiusura e ci dicevano di guardare all’Oms, faranno così anche adesso?”. Per tornare al lavoro in sicurezza, occorre fare i test di immunità e “purtroppo in Lombardia siamo indietrissimo. Siccome a Milano non si fanno, ho rotto gli indugi e mi sono accordato con il Sacco per farli in autonomia, cominciamo con i 4mila del personale Atm che lavorano nei trasporti, poi vediamo”.
Su Milano: “Ogni giorno nei bollettini non siamo messi bene ma quali dati ci vengono forniti? Non è mai stato fatto un campione rappresentativo della popolazione da analizzare per definire qual è il reale trend di contagio. Si passa da 3mila a 8mila tamponi al giorno nell’intera regione, una confusione tremenda. Su Codogno la Regione si è trovata in una situazione difficilissima da gestire però mi sembra che ora stiano tirando avanti alla giornata. La gestione sanitaria in Veneto ed Emilia Romagna è stata diversa. Non lo dicono solo i numeri, purtroppo drammatici, dei decessi in Lombardia, ma anche quelli su mascherine, tamponi, test sierologici per la popolazione”. Poi, a proposito della vicenda del Pio Albergo Trivulzio, è “arrivata la magistratura, ci sono le inchieste, noi abbiamo nominato Gherardo Colombo nel comitato di indagine. Tutti vogliamo vederci chiaro, il direttore del Pat farebbe bene a trarre le conclusioni”. E cioè, “se sei responsabile di una struttura che viene contestata così da medici, infermieri e famiglie, con accuse tremende, dimostrare di non essere attaccato alla sedia dovrebbe essere il minimo”.
L’HUFFPOST
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