Il piano Trump sostiene l’Europa e Wall Street. Petrolio sotto i 19 dollari, Milano +1,7%

Crollano il Pil cinese e il mercato auto europeo
Gli investitori sembrano così aver digerito in fretta la frenata senza precedenti della crescita cinese a causa del coronavirus: il Pil è crollato nel primo trimestre del 9,8% rispetto a quello precedente e del 6,8% nel confronto sui 12 mesi. In termini annuali, Pechino non registrava una contrazione dal 1976. Il calo, tuttavia, è minore delle attese degli analisti che temevano una frenata superiore all’8 per cento. Ma in Europa – in attesa di capire le mosse dei governi – i segnali di allarme sull’economia si moltiplicano: l’ultimo in ordine di tempo è il crollo del mercato dell’auto, con le nuove immatricolazioni scese del 51,8% a marzo (ma i titoli del comparto salgono visto che il settore dovrebbe essere uno dei primi a riaprire post-lockdown).

Sul Ftse Mib brillante Atlantia, bene galassia Exor
Sul listino principale milanese hanno chiuso in terreno positivo la maggior parte dei titoli a maggiore capitalizzazione. Brillante la performance di Atlantia, che ha chiuso in testa al Ftse Mib con un rialzo del 7,8% nel giorno di un nuovo cda, dopo l’ipotesi – riportata da Il Sole 24 Ore – di un maxi-rilancio da 1,6 miliardi di euro di investimenti nella trattativa col governo sul destino delle concessioni autostradali. «La trattativa col governo – scrivono gli analisti di Equita – è importante per Atlantia per superare le incertezze introdotte dal Milleproroghe sulla concessione di Aspi» con una serie di nodi che pesano sul destino della società, come «la riduzione dell’indennizzo in caso di revoca della concessione, il downgrade di S&P e Moody’s a junk e il passaggio al nuovo sistema tariffario». Nonostante i dati negativi sul mercato auto europeo, la seduta stata positiva per il comparto. A Piazza Affari Fca è salita del 3%, in una giornata di rialzi per tutta la galassia Exor (+4,37%), con Cnh Industrial che ha chiuso in progresso del 4,8% e Ferrari del 3,95 per cento.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

In controtendenza Diasorin, bene Campari
Chiusura in rosso per Diasorin (-3,73%), in fondo al Ftse Mib. Le quotazioni hanno tirato il fiato dopo avere aggiornato ieri i massimi storici sopra quota 150 euro, penalizzate anche dalla prospettiva di una “guerra legale” sulla decisione della Regione Lombardia di affidare alla società lo sviluppo dei test sierologici sul coronavirus. Secondo quanto riportato da ilsole24ore.com, infatti, un’impresa produttrice italo-cinese, la TechnoGenetics con sede a Lodi, ha dato mandato ai propri legali di muoversi contro Diasorin in più sedi: dalla Consob alla Procura della Repubblica fino all’Autorità garante della concorrenza. L’accusa è di violazione della concorrenza per la decisione di Regione Lombardia di scegliere la proposta di Diasorin per sviluppare i test a cui sottoporre i cittadini lombardi senza valutare, secondo i vertici di TechnoGenetics, le possibili offerte di altre aziende, magari anche a prezzi più vantaggiosi. Gli acquisti hanno premiato, invece, Campari (+2,87%), dopo l’annuncio dell’avvio di una negoziazione esclusiva con la francese Sarl Ficoma, holding familiare di Francis Tribaut, per l’acquisizione di una partecipazione dell’80%, e nel medio termine la totalità del capitale azionario di Sarl Champagne Lallier e delle altre società del gruppo. La società ha registrato vendite pari a circa 1 milione di bottiglie di Champagne nel 2019, di cui circa 700.000 bottiglie a marca Lallier.

Spread chiude in calo a 229 punti, rendimento all’1,82%
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund al termine di una seduta priva di movimenti significativi. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark scadenza agosto 2030 (IT0005403396) e il pari scadenza tedesco e’ indicato al termine degli scambi a 229 punti base, 6 punti in meno del closing della vigilia a 235 punti. In calo anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che scende all’1,82% dall’1,89% del riferimento di ieri.

Il petrolio torna sotto 19 $ al barile dopo Pil Cina
Sul mercato delle commodity, petrolio in caduta libera a New York nel future maggio (che scade lunedì): la scadenza tecnica fa precipitare i prezzi a 18,17 dollari ai minimi dal 2002, mentre il future giugno cala a 25,15 dollari al barile. Brent giugno in rialzo a 28,1 dollari. A pesare sono soprattutto i dati negativi sull’economia cinese. Il greggio, inoltre, continua a essere sotto pressione a causa delle revisioni al ribasso delle stime sulla domanda globale nel 2020 da parte dell’Opec e dell’Aie.

Euro debole sotto 1,09 dollari
Sul mercato valutario, l’euro è in calo e resta sotto la soglia degli 1,09 dollari a 1,0878 (1,0835 in apertura e 1,088 alla chiusura del 16 aprile). L’euro-yen vale 116,977 (116,811 e 117,12) e il dollaro-yen vale 107,522.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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